Udinese, Seric svela un retroscena sul nuovo tecnico Tudor

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L’Udinese ha deciso per il ribaltone in panchina con l’arrivo di Igor Tudor al posto dell’esonerato Oddo. Il collaboratore tecnico Anthony Seric svela alcuni retroscena: “Lo conosco da 22 anni, è un amico prima che un collega – ha affermato Seric ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – Abbiamo giocato insieme all’inizio della nostra carriera all’Hajduk Spalato, poi ci siamo ritrovati insieme anche in nazionale. Il primo contatto tra le parti c’è stato lunedì – spiega Seric- quando Igor è andata ad Udine per discutere dei dettagli. Ha accettato subito la proposta perché qui danno la possibilità di esprimersi al meglio. Non so se si aspettasse una chiamata dalla Serie A, più che altro io ero sorpreso che non lo avessero chiamato prima. Aveva già diverse offerte per la prossima stagione, ma ha scelto l’Udinese perché è una piazza in cui si può lavorare bene. E’ una grande società, e per questo il merito va dato anche alla famiglia Pozzo, che da sempre è riuscita lavorare bene con i giovani, facendoli crescere al meglio”. 

“E’ un allenatore giovane ma già con tanta esperienza. Ha qualità ed ha già allenato piazze importantissime come Paok e Galatasaray. Quando alleni una squadra come il Gala vuol dire che le capacità le hai, anche per guidare una squadra di Serie A. Lui è rimasto sempre molto attaccato all’Italia, segue sempre il campionato ed è aggiornato su tutto quello che succede nel paese. Gli piace imporre la propria idea di gioco – continua Seric – E’ molto aggressivo in questo, cerca di non far giocare le altre squadre. Ha un sistema di gioco fortemente improntato all’attacco. Speriamo che in queste 4 partite l’Udinese riesca a dare le risposte sperate, perché la situazione rimane comunque complicata. Un allenatore moderno deve sapersi adattare ad ogni situazione, non può rimanere ancorato ad un sistema di gioco. Igor ha un’idea di calcio molto precisa. Studia tantissimo per apprendere il più possibile, anche dagli altri allenatori. Ma comunque rimane fedele alla sua idea di gioco. e prossime quattro partite dovranno essere giocate come quatto finali. Non varranno 3 punti, ma 6, sono tutte fondamentali. Perché nonostante il vantaggio di 4 punti non si possono commettere passi falsi. Speriamo che già nella trasferta a Benevento possano cambiare le cose”. 

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