Domani saranno una di fronte all’altra, contro, per la seconda volta dopo la sfida d’andata. Si affronteranno a viso aperto dando il massimo per conquistare la qualificazione.
Eppure siamo convinti che calciatori e dirigenti di Porto e Roma, se sabato sera si fossero trovati vicini, si sarebbero sicuramente consolati a vicenda. Motivo? Entrambe, per qualche strano scherzo del destino (e del calendario) sono reduci dalle sconfitte nelle gare più sentite della propria stagione. Se la Roma ha incassato tre reti dai cugini biancocelesti infatti, il Porto si è fatto rimontare dal Benfica (1-2 il finale).
Porto-Benfica in Portogallo, di fatto, ricopre praticamente lo stesso significato di Roma-Lazio in Italia. Non si può definire derby stracittadino come quello della capitale, ma è sicuramente il clasico molto sentito della città portoghese, la madre di tutte le partite. Quella che spesso può anche determinare dei cambiamenti sul morale – positivi o negativi – a seconda del risultato.
L’unica differenza (per nulla superflua) tra le due gare, è rappresentata dalle conseguenze in classifica. Prima di sabato infatti, il Porto si trovava in cima alla graduatoria, proprio davanti al Benfica distanziato di un punto. In seguito alla sconfitta, tutto si ribalta, con i lusitani avanti di due lunghezze. Diverso il discorso in Italia, con la Lazio che – seppur con una gara in meno – rimane dietro ai giallorossi nonostante la vittoria.