Moise Kean è stato il primo millennials a debuttare nella nostra Serie A e in Champions League, il primo a segnare e il primo debuttante con la Nazionale azzurra nato nel nuovo millennio. Moise Bioty Kean nasce a Vercelli da genitori della Costa d’Avorio, il 28 febbraio 2000. Muove i primi passi nel Torino ma viene messo sotto contratto dalla Juventus. Kean è un attaccante moderno, che può fare la prima punta ma anche la seconda, grazie a forza atletica, generosità e una tecnica di base che ha sempre fatto la differenza. Nella Primavera allenata da Fabio Grosso, diventa una colonna e titolare inamovibile nel giro di pochissimo tempo, segnando con la media di un gol a partita. Si mette in mostra anche con le nazionali giovanili italiane segnando gol a raffica. il 27 maggio del 2017, nell’ultima giornata di quello stesso torneo d’esordio, contro il Bologna segna anche il suo primo gol prendendosi pure il “titolo” di primo calciatore nato dopo il 2000 a siglare una rete in A. La stagione seguente va in prestito all’Hellas Verona dove Fabio Pecchia gli concede l’opportunità di giocare spesso da titolare: 19 presenze e quattro marcature fino a febbraio visto che un infortunio gli impedirà di proseguire la stagione. Ha già fatto il suo esordio con la Nazionale maggiore nell’amichevole contro gli Stati Uniti. Una persona pacata, che non fa trasparire le emozioni, nelle parole del fratello, Giovanni, classe 1993, che ha provato la carriera da attaccante ma si è fermato alla Serie D. La famiglia Kean è molto religiosa e lo stesso Moise ha dichiarato: “Senza la Parola di Dio, penso che non avrei tutte queste cose”. E’ stato più volte paragonato a Mario Balotelli, anche se ha caratteristiche diverse dal giocatore del Marsiglia. Allegri ha dimostrato grande fiducia in lui, spedendolo in campo anche negli ultimi minuti in Champions League contro l’Atletico. La stessa fiducia che sta dimostrando Mancini che lo ha definito un predestinato. Questa sera, il giovane azzurro avrà l’occasione di dimostrare ancora una volta il suo valore nella partita contro la Finlandia. Nei giorni scorsi ha scelto il numero 14, indossato da Cruijff con la nazionale olandese. Non un numero qualunque per un giocatore che può scrivere il futuro della Juventus e soprattutto della Nazionale.
“Un talento al giorno”, Moise Kean: storia di un predestinato
