La Roma ha ripreso la sua corsa dopo il periodo turbolento. L’aver inanellato una striscia di risultati positivi non solo ha portato serenità, ma ha anche riavvicinato i giallorossi al quarto posto, obiettivo principale perché garantisce la qualificazione in Champions League. Lo sa bene Kostas Manolas, che ha detto la sua in merito alla trasferta della squadra capitolina a Genova.
“E’ una partita difficile e tosta – le sue parole – contro una squadra che ancora non si e’ salvata. A Genova facciamo sempre fatica, dobbiamo scendere in campo per vincere. Se non dovessimo tornare con i tre punti la Champions si allontana… Siamo vicini al quarto posto, ad un punto, pero’ non dipende solo da noi. Dipende dalle squadre che ci sono davanti: se vincono tutte e quattro le partite, non possiamo fare niente. Noi dobbiamo solo pensare a noi, vincere questa quattro gare e poi speriamo che l’Atalanta o il Milan sbaglino. Poi c’e’ anche la Lazio e il Torino. Una situazione mai vista in cinque anni che sono in Italia, speriamo di andare noi”.
“Adesso siamo una squadra piu’ compatta, a differenza di quando c’era Di Francesco abbiamo cambiato mentalita’. Prima andavamo a pressare sempre in alto, adesso siamo piu’ uniti. Questo atteggiamento si vede che porta piu’ risultati. Con Fazio non ho mai perso l’intesa. Quando attraversi un periodo difficile non e’ mai colpa di qualcuno in particolare, ho sempre detto che si difende e si attacca in undici. Quest’anno non siamo mai stati al completo, ci e’ mancato non essere tutti a disposizione per avere continuita’. Ora tutti i giocatori sentono la pressione, tutti vogliono giocare al meglio, perche’ c’e’ qualcuno dietro pronto ad entrare. Quando si e’ al completo e’ sempre meglio”.
“Rimpianti? Certo! Perdere due gare con la Spal, il pari con il Chievo dal 2-0 e poi Cagliari dallo 0-2 in 9… c’e’ qualche rimpianto perche’ saremmo potuti essere gia’ in zona Champions, senza avere pressioni da dietro. Il mister cerca sempre di darci motivazioni, gli allenamenti che fa sono sempre competitivi. Nelle partitelle ti da’ la carica, per vincere sempre, poi lo trasferisce anche in campo. E’ un grandissimo uomo, ti parla sempre in faccia, mai alle spalle. Ha dato il suo contributo mettendo in campo la squadra sempre compatta, e’ la sua filosofia”.