Momento di bilanci, di giudizi. Con la stagione 2018-2019 di Serie A andata agli archivi ieri, è possibile iniziare ad analizzare ciò che è andato e ciò che non è andato. Chi ha confermato le aspettative, chi è andato oltre, chi ha fallito clamorosamente e chi poteva fare di più. CalcioWeb ha così deciso di dilettarsi in pagelloni, Top e Flop 11.
Finale al cardiopalma ieri per quanto riguarda la zona Champions e la corsa salvezza. Alla fine l’hanno spuntata Atalanta e Inter, rispettivamente terza e quarta, e il Genoa che condanna alla retrocessione l’Empoli. Il pagellone del 2018-2019 alle venti squadre di Serie A, ricordando che i voti sono dati in base agli obiettivi stagionali di ciascuna squadra e in relazione a come queste mete siano state o meno raggiunte.

ATALANTA, 9,5
La squadra di Gasperini è stata una macchina praticamente perfetta. Arrivare terza davanti a chi all’inizio della stagione era data da molti come anti-Juve è un miracolo. Una squadra partita per arrivare in Europa League e che ha lasciato con un palmo di naso Milan e Roma. Ancora una volta gli orobici si sono dimostrati abili a scovare e valorizzare talenti sconosciuti ai più come Gosens e Castagne e a rilanciare altri giocatori come Duvan Zapata e Pasalic. Manca il mezzo voto per via della finale di Coppa Italia; avesse portato a casa anche il trofeo la stagione della Dea sarebbe stata da 11. Chapeau.
BOLOGNA 7
Avvio di stagione pessimo sotto la gestione Inzaghi. Due sole vittorie fino al 28 gennaio, un gioco pessimo e una squadra che segnava col contagocce. Tanti demeriti della società che ha provato a rimediare in corsa e ci è riuscita alla grande. Dopo l’arrivo di Mihajlovic il cambio di marcia. Sotto la guida del serbo sono arrivate 9 vittorie, 3 pareggi e sole 5 sconfitte. Segno che dimostra come la squadra ci fosse e servisse solo un tecnico in grado di farla girare ed esprimersi al meglio. Il decimo posto finale è un qualcosa di clamoroso ma anche di meritato per quanto fatto vedere dai felsinei nella seconda parte di stagione. L’anno prossimo, qualora venisse confermato Mihajlovic sulla panchina, si potrebbe ambire a qualcosa di più importante con due tre ritocchi di spessore.
CAGLIARI 6,5
Una stagione positiva quella dei sardi, nonostante il prematuro infortunio di Castro e una serie di problemi fisici all’inizio. Anche se Pavoletti dipendente, la squadra di Maran ha comunque mostrato un buon gioco e specie in casa ha creato tanto e costruito tra le mura amiche una salvezza tutto sommato tranquilla. Maran conferma di essere un bravo tecnico che col giusto materiale può fare molto bene. Ora la società dovrà essere brava a trattenere qualcuno e monetizzare con qualcun altro (Barella), che però andrà sostituito al meglio per essere protagonista anche nella prossima stagione.
CHIEVO VERONA 4
Stagione disastrosa quella dei clivensi. Iniziata male con la penalizzazione e finita peggio con la retrocessione in Serie B. Le colpe sono di una gestione confusionaria, da attribuire a Campedelli. Cambi di allenatore in corsa e scelte sbagliate, hanno finito col condizionare tutto il campionato dei veronesi. Qualche alibi possiamo anche concederlo al Chievo anche se l’unica cosa da salvare è l’attaccamento alla maglia di Pellissier e il suo commovente addio e la decisione di Mimmo Di Carlo di lanciare i giovani nel finale di campionato per preparare una base per la prossima stagione.
EMPOLI 6.5
La squadra ha fatto il massimo. Un finale di stagione da 8 che però, vuoi il calendario vuoi la sfortuna non è coinciso con la tanto agognata e meritata salvezza. I toscani hanno espresso un bellissimo gioco e la scelta di esonerare Andreazzoli, che a detta della società faceva giocar bene la squadra ma non otteneva il risultato. Iachini ha portato idee diverse e solo il ritorno di Andreazzoli in panchina ha fatto lottare e sperare fino all’ultimo nel miracolo salvezza.
FIORENTINA 4,5
Stagione catastrofica per la Fiorentina che si è salvata soltanto perché ci sono state squadre peggiori e per i buoni risultati ottenuti nel girone d’andata. Da quando è arrivato Montella sulla panchina viola, la Fiorentina ha fatto anche peggio con 2 pareggi e 5 sconfitte rischiando il baratro della Serie B, salvandosi solo all’ultima giornata grazie al “biscotto” con il Genoa. Esonerare Pioli è stata una scelta folle della società a stagione praticamente conclusa e senza obiettivi imbellenti se non la Coppa Italia, dove la Fiorentina è uscita in semifinale. Oggi, ci potrebbe essere la svolta con il passaggio dai Della Valle a Commisso. Una stagione da dimenticare andata in archivio con la speranza che qualcosa possa cambiare già in estate.
FROSINONE 4
Ciociari recidivi. La lezione del 2015-2016 non è servita a niente. Stessi errori. La convinzione di insistere con la stessa squadra che è salita in Serie A. La società è la prima responsabile di questo fallimento. Mercato sbagliato e squadra inadeguata alla categoria che hanno portato a bruciare due allenatori promettenti come Longo e Baroni. Errare è umano ma perseverare è diabolico dicevano i latini. E a Frosinone ne sanno qualcosa.
GENOA 4,5
Stagione disastrosa anche quella del Grifone, conclusasi con una salvezza immeritata. Partenza buona con Ballardini e alcuni colpi che si sono rivelati interessanti come Kouamé e soprattutto Piatek. Poi Preziosi ha deciso di rovinare tutto, e quando ci si mette il presidente del Genoa non ha rivali. Smantellamento a gennaio (come sempre negli ultimi anni), arrivo di Prandelli e salvezza ottenuta più grazie all’Inter che per meriti della squadra rossoblu. Ogni anno la stessa musica che i tifosi genoani sperano cambi presto.
INTER 6 –
Squadra partita come l’anti-Juve e ritrovatasi quarta per miracolo. Alla fine entra in Champions League, obiettivo minimo ma ha rischiato di non raggiungere nemmeno questo. A 10 minuti dalla fine della gara contro l’Empoli, la squadra di Luciano Spalletti era relegata in Europa League, poi un gol di Nainggolan, le parate di un Handanovic al quale si dovrebbe erigere una statua e tanta fortuna, hanno fatto accedere l’Inter alla fase a gironi della Champions. Disastrosa anche la gestione del caso Icardi, che saluta con un rigore fallito che rischiava di pesare come un macigno e che ha fatto tremare i tifosi nerazzurri. Ora si ripartirà da Antonio Conte per provare, attraverso un mercato intelligente, ad emulare i successi della Juventus o quantomeno per diventare davvero la seconda forza del campionato.

JUVENTUS 7,5
Un voto fatto in media tra campionato, Champions e Coppa Italia: Serie A da 9, Coppe da 5,5. Alla fine ne viene fuori una stagione così così. Le aspettative della dirigenza erano, come sempre, mirate al vincere la Coppa dalle grandi orecchie e uscire con l’Ajax dopo aver rimontato l’Atletico Madrid si può considerare un fallimento. Allegri saluta con l’ennesimo scudetto e l’ennesima disfatta in Europa. Ora si attende il nome del nuovo allenatore per progettare il futuro. Obiettivo: sempre lo stesso, quella Champions diventata un’ossessione.
LAZIO 7
La squadra di Simone Inzaghi non ha fatto benissimo in campionato. Ma il voto è dettato dalla vittoria della Coppa Italia, che ha salvato una stagione negativa, sia per i risultati che per gli interpreti. Luis Alberto, Milinkovic-Savic e Immobile hanno reso al di sotto delle aspettative. Portare a casa un trofeo e centrare la qualificazione ai gironi di Europa League sono comunque due traguardi che fanno risollevare il morale dei tifosi biancocelesti.

MILAN 5.5
Stagione al di sotto delle aspettative per i rossoneri di Gattuso. Il tecnico ha fatto il massimo con il materiale messogli a disposizione dalla società ma l’obiettivo era entrare in Champions e non è stato centrato. In Europa League il Milan ha salutato ai gironi. La squadra aveva un vantaggio considerevole che in poche settimane ha bruciato permettendo alle avversarie non solo di rientrare in corsa ma di scavalcarla. Gli attriti tra Leonardo e Gattuso non hanno aiutato, mettiamoci pure i casi Bakayoko e Kessié, gli infortuni di Caldara e Bonaventura, l’improponibile Higuain e gli alibi per il Milan ci sono tutti. Ma ogni anno i tifosi si devono accontentare dell’Europa League (quando va bene) e sono stanchi. Ora si ripartirà da un nuovo ds (Campos) e, forse, un nuovo allenatore. Ma l’ennesima rivoluzione darà i frutti sperati o bisognerà attendere ancora?
NAPOLI 7
La squadra di Ancelotti ha confermato il secondo posto in campionato, seppur distante dalla Juventus. Non era facile visto il nuovo allenatore e un nuovo modo di giocare. In Champions League i partenopei sono stati sfortunati, in Europa League si poteva fare di più. Ora ci sarà un’estate di riflessione su chi confermare e chi salutare e poi si andrà a fare un mercato di alto livello. O almeno questo è quello che sperano a Napoli.
PARMA 6.5
Partenza col botto, poi un fisiologico calo o, se preferite, un rilassamento troppo anticipato. I ducali di Roberto D’Aversa hanno fatto una stagione super se consideriamo che questa squadra è partita dalla Serie D. Il lavoro del ds Faggiano si è rivelato ottimo e ha portato i suoi frutti. Il primo anno di Serie A è andato liscio senza troppi patemi, ora si spera in una riconferma nella prossima stagione.
ROMA 5
Stagione fallimentare quella giallorossa, sotto tutti i punti di vista. Dalla Champions League, dove dopo la semifinale dello scorso anno ci si aspettava di più, al campionato chiuso al sesto posto, fino alla gestione dei casi Di Francesco e De Rossi. Una società mai presente, contestata tutti i giorni dai tifosi. A pagare sono stati Di Francesco e Monchi, quando le colpe maggiori sono di Baldini e Pallotta. Ora i tifosi chiedono le loro teste. Ranieri è stato un signore a prendere la squadra nel momento del bisogno e la tifoseria l’ha salutato e omaggiato nel migliore dei modi, così come da brividi è stato l’addio di De Rossi. Ora, però, serve una svolta. Si ripartirà da un nuovo allenatore, da un nuovo ds e da Totti nel ruoli di direttore tecnico.
SAMPDORIA 6.5
In lotta per l’Europa fino a metà aprile, la squadra di Giampaolo ha mollato nelle ultime settimane. Nell’arco della stagione si è concessa il lusso di battere il Napoli, la Juventus e il Milan. Giampaolo ha dimostrato di essere un grande allenatore e probabilmente navigherà verso altri lidi, visto che è un appassionato di barca a vela. Il ciclo Ferrero, sembra anch’esso giunto al termine. In tutto questo c’è l’eterno Quagliarella, capocannoniere della Serie A a 36 anni ma anche lui potrebbe salutare Genova (Napoli?). Si aspettano novità sul fronte societario e si ripartirà magari puntando a qualcosa in più.
SASSUOLO 6.5
De Zerbi ha dimostrato di poter ambire a piazze più importanti, plasmando il Sassuolo a sua immagine e somiglianza. Gioca molto bene per gran parte della stagione, calo fisiologico nel finale. Ottima come sempre la gestione dei giovani, su tutti Lirola, Demiral e Sensi e obiettivo raggiunto senza sofferenza.

SPAL 7
Salvezza raggiunta per la seconda stagione consecutiva. Stagione strepitosa quella degli uomini di Semplici. Una società forte alle spalle e un mix di giovani ed esperti che funziona. Il tutto gestito da un grande allenatore come Semplici, che molto probabilmente saluterà a fine stagione.
TORINO 7+
Stagione strepitosa quella del Toro. Mazzarri ha fatto un lavoro eccellente coadiuvato da Petrachi e Cairo. Una gestione oculata, molti giovani e molte conferme, che hanno fatto del Torino una delle realtà più limpide del nostro calcio. Sirigu, Izzo, N’Koulou e Ansaldi sugli scudi per non parlare degli esterni Ola Aina e De Silvestri che hanno toccato vette di rendimento altissime. Società forte e competente oltre ad un settore giovanile florido e un centro sportivo al Filadelfia che hanno riportato entusiasmo nella parte granata del capoluogo piemontese.
UDINESE 6
Salvezza raggiunta seppur tra tante sofferenze e cambi di allenatori. Alla fine è stato Tudor (ancora una volta) a condurre i friulani al 25° campionato consecutivo in Serie A. Tanti i meriti del club dei Pozzo: dal rilancio di Okaka alle scoperte Musso e Pussetto fino alla conferma di De Paul. Ora, come ogni anno, sarà il mercato a farla da padrone in quel di Udine. Cessioni che appaiono inevitabili come quelle di Lasagna e De Paul ma Gerolin e la società hanno dimostrato negli anni di saper scovare in giro per il mondo i migliori talenti per far sì che questo miracolo continui anche l’anno prossimo.