Lunga ed interessante intervista quella concessa a Gazzetta dello Sport da parte del Ct della nazionale italiana Roberto Mancini. Parla della sua squadra in ottica Europei e Mondiali, di qualche singolo e dell’Inter. Ecco le sue parole.
“Che gli sportivi italiani non avessero più affetto per la Nazionale era grave. La Nazionale è la squadra di tutti, ha regalato incredibili momenti collettivi di felicita’. Quando siamo arrivati c’era demoralizzazione perché, almeno noi, non avevamo mai visto l’Italia fuori dal Mondiale. Però purtroppo questi momenti capitano. Il calcio è così, non sai neanche perché, a volte. A volte si incolpano gli allenatori, però sono cose che sono capitate a tutte le Nazionali. Quando abbiamo iniziato non c’era una sola persona, anche tra gli addetti ai lavori, che dicesse ‘Però se ne può venir fuori’. Tutti dicevano ‘Non ci sono giocatori, non c’è niente’. Ma in Italia sono sempre nati, i giocatori di calcio. Una delle poche cose che c’è sempre stata. Magari può capitare un momento senza fenomeni come Totti, Del Piero… Però i giocatori bravi sono sempre usciti, avevo fiducia. Poi, guardi, nel mondo gli unici due fenomeni sono Messi e Ronaldo che, comunque, stanno andando verso una certa età. Non ci sono più squadre inarrivabili. Forse solo la Francia è un po’ più avanti perché è una squadra giovane, è campione del mondo. Però le altre stanno ricostruendo. Per questo non dobbiamo precluderci nessun obiettivo. Si può, nulla ce lo proibisce”.
“Il momento di Zaniolo? E’ normale. Lui sta conoscendo una pressione eccessiva, hanno persino iniziato a paragonarlo a Totti, che non c’entra proprio niente. Lui, anche per il ruolo, è totalmente diverso. Poi a lui è capitato tutto cosi’ all’improvviso… Non aveva mai giocato in serie B, tantomeno in serie A. Il suo talento gli ha fatto fare il salto, all’improvviso. Perciò è stato normale che negli ultimi mesi avesse un calo, sia fisico che psicologico. Roma non è una città semplice dove giocare. Però lui ha qualità e in sei mesi è migliorato. Dalla prima volta che l’ho chiamato a Coverciano è un altro giocatore. Sono contento per come i ragazzi si comportano, per quello che fanno. Sono contenti quando vengono in Nazionale, si divertono, e questo è molto importante”.
“Dobbiamo fare dei punti per migliorare ulteriormente il ranking. Abbiamo un anno, prima dell’Europeo, in cui dobbiamo cercare di migliorare molto. In questi dodici mesi possiamo poi trovare qualcuno che ancora non è venuto fuori. Il mio programma è vincere gli Europei e vincere i Mondiali. Questo è il mio programma. Non so se le altre Nazionali sono d’accordo. Però il nostro pensiero comune è questo. Anche perché l’Italia non vince gli Europei dal ’68, è ora di farlo. Allenare un club mi manca in questi mesi, quando passano quattro mesi tra una partita e l’altra. Sono tanti. Ma essere l’allenatore della Nazionale è una esperienza prestigiosa”.
“Che cosa ha di pazzo l’Inter? Non lo so. Forse perché l’Inter può fare qualsiasi cosa, può battere squadre più forti e perdere con le squadre più deboli. Io ho avuto giocatori bravi. Alla fine, se hai giocatori bravi, il compito è quello di riuscire a metterli insieme il più velocemente possibile e dargli le motivazioni giuste. Se Conte può farcela? Sì, perché’ adesso mi sembra che anche la società si sia assestata, che si vada nella direzione giusta. Non è semplice secondo me trovare giocatori che facciano fare il salto di qualità. Non è semplice visto che li prendono tutti Real Madrid, Barcellona, Manchester United. Quelli che hanno capacità di spendere, che hanno fatturati incredibili rispetto agli italiani. E’ un peccato che giocatori come Hazard non giochino in Italia”.