La Uafa al fianco dei procuratori bocciati dalla nuova procedura

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È finito il primo turno di questa nuova procedura per diventare agente sportivo e i dati parlano da soli: degli oltre 881 procuratori sportivi iscritti durante la deregulation, oggi solo in 8 sono risultati idonei, vale a dire meno dell’1% dei partecipanti. L’iter difficile e tortuoso prevede 2 prove davanti al CONI, uno scritto e una prova orale, e un esame presso la FIGC.

Alessio Sundas, presidente della Uafa, dà piena solidarietà a tutti coloro che non sono passati e che da luglio non potranno più lavorare licenziando i propri dipendenti e chiudendo le partite Iva.
“La Uafa tutela i diritti di tutti coloro che si iscriveranno e insieme andremo davanti alle Istituzioni per chiedere ciò che ci spetta di diritto: lavorare!”

La UAFA si è già mossa nei giorni scorsi per incontrare i principali
sindacati CGIL, CISL e UIL ma non solo. Sono stati contatti i
parlamentari chiedendo un incontro per trovare una soluzione a questa retroattività illegittima. Abbiamo presentato ricorso all’Antitrust e agiremo per via legali davanti alla Commissione europea direzione generale della concorrenza e se ancora non dovesse bastare andremo a Strasburgo davanti alla Corte dei Diritti dell’Uomo.

Sarà una lunga ed estenuante lotta che vogliamo vincere per il diritto di tutti noi procuratori sportivi iscritti all’Albo dopo la
deregulation. Rivendicheremo il nostro diritto di restare iscritti 
all’Albo per sempre com’è stato concesso agli avvocati e ai
commercialisti.

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