Interessante intervista della Gazzetta dello Sport alla professoressa Simona Italiano. E’ colei che, da più di 20 anni, insegna l’inglese ai calciatori o allenatori italiani che ‘sbarcano’ in Premier League o a quelli inglesi che arrivano in Italia. Ha raccontato le caratteristiche di ognuno e qualche aneddoto o abitudine particolare.
Come quella di Ancelotti, ad esempio: “E’ un uomo buono – si legge – e di grande generosità. Spesso si presentava a lezione portando salami. Sarri invece è davvero incredibile: assorbe subito parole e frasi idiomatiche. Curioso e aperto. Su Mazzarri non è vero che in inglese era limitato come scrivevano giornali e siti. Lo presero di mira sin dall’inizio e per lui si creò un blocco mentale nell’esprimersi in inglese in pubblico, ma a lezione riusciva a reggere le conversazioni“.
Il primo della lista fu Capello: “Suo padre era un maestro e si vede, dà una grande importanza alle regole grammaticali. Voleva capire bene i verbi, i modi e le varie sfumature”. Poi si chiude coi calciatori: “I migliori? Forse Zappacosta. Bravo pure Borriello: un ragazzo sveglio”.