Nato a Budapest nel 1899, da una famiglia di ballerini ebraici, Béla Guttmann gioca in Ungheria, Austria e Stati Uniti. Da allenatore viaggia molto: Austria, Olanda, Ungheria, Italia (con Padova e Triestina), Argentina, Cipro, Brasile, Uruguay, Svizzera, Grecia e Portogallo. Un personaggio fuori dagli schemi. A Padova non ha una paga. Il contratto prevede solo dei premi vittoria per singola partita. Particolarmente ricca di successi la sua esperienza in Portogallo. Prima guida i Dragoes del Porto, poi il Benfica. Con il Porto vince il campionato e la squadra gli regala un logo della squadra tempestato di diamanti. Ma…
Guttmann tradì i Dragoni. Prima della finale di Coppa di Portogallo, il tecnico parlò con la dirigenza delle Aquile di Lisbona e si accordò per la stagione successiva. Il Benfica vince 1-0. Nel 1959-60 vince il campionato e la Coppa dei Campioni. Nel 1961-62 lascia dopo una Coppa Intercontinentale persa 5-0 contro il Penarol, un campionato deludente e una semifinale di Coppa dei Campioni contro il Tottenham. Proprio prima della gara di andata contro gli inglesi annuncia l’addio per accasarsi (guarda un po’) al Tottenham. Il Benfica elimina il Tottenham e in finale batte 5-3 il Real Madrid in rimonta, grazie ad un giovane che farà tanta strada, Eusebio. La società non riconosce i meriti di Guttmann e gli nega il premio pattuito. L’allenatore prima di lasciare lancia una maledizione sul Benfica: “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni”. La dirigenza biancorossa la prende sul ridere, ma…
L’anno dopo il Benfica perde in finale contro il Milan e due stagioni dopo contro l’Inter. Guttmann verrà richiamato nel 1965, ma il Benfica perderà ai quarti contro il Manchester United. La sua maledizione gli si è ritorta contro. Per il Benfica, la maledizione non è ancora terminata: nel 67/68 finale persa contro il Manchester, nel ’87-’88 contro il Psv, nella stagione 89/90, contro il Milan. La finale di Champions League non arriverà mai più. In Europa League, invece, il Benfica arriva due volte in finale. Nel 2013 perde con il Chelsea, nel 2014 con il Siviglia. Guttmann continua a colpire. Per finire vi ricordate la frase di Guttmann: “Da qui a cento anni nessuna squadra portoghese sarà due volte campione d’Europa ed il Benfica senza di me non vincerà mai una Coppa dei Campioni”. Il profeta Guttmann dice che nessuna squadra portoghese vincerà due volte la Coppa dei Campioni. Bene, il Porto di José Mourinho ha alzato la coppa dalle grandi orecchie nel 2003-2004, ma da allora niente. E secondo Guttmann sarà così per altri 43 anni. Le squadre portoghesi, ma soprattutto il Benfica staranno facendo gli scongiuri…