Juventus-Napoli, un primo banco di prova per le due squadre: la novità Sarri contro l’usato sicuro Ancelotti

Weekend di fuoco in Serie A. Si giocano subito Juventus-Napoli e Lazio-Roma. Sfida particolare la prima per Sarri, che forse non sarà in panchina

CalcioWeb

Andando a guardare il programma della seconda giornata di Serie A saltano subito all’occhio Juventus-Napoli e Lazio-Roma. La prima, in particolare, è la gara tra le due formazioni che hanno lottato per il titolo negli ultimi anni.

L’eterna sfida

Le ultime due stagioni hanno visto la sfida scudetto tra Juventus e Napoli. E se nel 2017-2018 il campionato si è deciso praticamente alla fine con i soli 4 punti di vantaggio dei bianconeri, dopo la vittoria partenopea a Torino e il famoso scudetto perso in hotel a Firenze dal Napoli di Maurizio Sarri, quella 2018-2019 (la scorsa) è stata una lotta fino ad un certo punto. Si veniva da una Juventus assestata, guidata da Allegri per tanti anni, che ha saputo confermarsi. Il Napoli dello scorso anno aveva cambiato tanto, in primis l’allenatore. L’idea di portare Carlo Ancelotti sulla panchina azzurra faceva pensare (e forse sarà ancora così nelle idee dei campani) ad una svolta in campo europeo. Un tecnico così vincente in campo internazionale poteva solo far pensare ad una scelta in questa direzione. Il Napoli ha trovato il solito girone di ferro in Champions League e ha fatto la solita ottima figura, vincendo anche contro i futuri campioni d’Europa del Liverpool. In campionato le cose, classifica alla mano, sono andate peggio. Il -11 dalla Juventus sembra essere negativo, ma Ancelotti ha gettato le basi per l’attuale stagione. Ma torniamo al presente.

La prima Juventus, si è vista ancora la mano di Allegri

Ad esordire per prima nella nuova Serie A è stata la Juventus. I bianconeri hanno vinto a Parma, campo storicamente difficile, non senza qualche difficoltà. La mano di Sarri non si è ancora vista. La squadra ha mostrato ancora di essere attaccata al vecchio stile di gioco, quello di Allegri e di non aver assimilato i nuovi concetti. E non si sono visti nemmeno i nuovi acquisti, se non Rabiot per qualche minuto. Sarri, assente alla prima sulla panchina bianconera, ha preferito affidarsi alla vecchia guardia, all’usato sicuro. Bonucci e Chiellini piuttosto che de Ligt, Matuidi invece di Rabiot, il rispolverato Higuain (che ha in Sarri il più grande estimatore). Si può dire che a Parma è stata la Juve di Allegri e non quella di Sarri. Vincere anche giocando male, non certo il credo dell’ex allenatore del Napoli. Sarri si è dimostrato “risultatista” come Allegri, più che esteta come è sempre stato.

L’esordio show del Napoli, più meriti propri o demeriti altrui?

Il Napoli ha esordito facendo 4 gol a Firenze, ma prendendone anche 3. Da registrare sicuramente la difesa, che con Manolas e Koulibaly non è certo in difficoltà. L’episodio di Firenze potrebbe essere conseguenza del fatto che un giocatore alto e forte fisicamente come Koulibaly ci mette più tempo ad entrare in condizione. Ciò che ha mostrato il Napoli in fase offensiva è qualcosa di eccezionale. Trame di gioco quasi perfette, un Insigne in forma strepitosa e tante, tantissime occasioni create. Qualcuna, certo, sprecata ma il volume di gioco della squadra di Ancelotti è stato impressionate. Ora c’è da chiedersi: sarà stato tutto merito del Napoli o è stata soprattutto la Fiorentina a far risaltare le doti dei calciatori partenopei? Beh, sicuramente le due cose hanno inciso in maniera uguale. Ancelotti è alla seconda stagione sulla panchina del Napoli e conosce già i calciatori, come metterli in campo e i giocatori, a loro volta, conoscono già i dettami tattici del tecnico di Reggiolo, cosa che, in un’estate in cui le squadre di Serie A hanno mischiato le panchine come gli shangai, certamente non guasta.

Cosa aspettarsi dallo scontro diretto?

Sabato sera ci aspetta una gara intensa, vibrante e speriamo soprattutto spettacolare. Due squadre piene di campioni, che possono e devono giocare a calcio. La prima di Sarri contro il Napoli sulla panchina della Juventus (o forse no). Perché il tecnico è ancora alle prese con gli strascichi di una polmonite e potrebbe non essere in campo. Speriamo almeno che la sua impronta si veda nel gioco della squadra. Le sue idee, latitate a Parma, devono iniziare ad entrare nella testa dei giocatori. Certo, non è facile che un allenatore nuovo si insedi su una panchina e la squadra lo segua come se nulla fosse, non sarebbe umano. C’è bisogno di tempo e lo scontro con il Napoli alla seconda giornata di certo non aiuta. Ma la Juventus ha dimostrato di arrivare sempre preparata agli scontri diretti e spesso li ha vinti. Vedremo se lo farà anche in questo caso. Il Napoli arriva già con un anno di Ancelotti alle spalle (e quindi sulla carta con qualcosa in più). Ma giocare all’Allianz Stadium non è certo facile. Vincere a Torino, con uno stadio che mette pressione, lo è ancor meno. Il vantaggio del Napoli è appunto l’avere già un’identità, un proprio gioco. Vedremo se gli azzurri supereranno l’esame. Scontro diretto che sarà importante anche per delineare una prima gerarchia. Dopo due giornate sapremo già chi può lottare per il titolo e chi no. Non sarà certamente decisivo, attenzione. E’ ancora presto, ma si potrebbe avere un’idea in linea di massima. L’Inter gioca a Cagliari, campo non semplice ed esame certamente più probante di quello con il Lecce. Lazio-Roma sarà un derby infuocato. Insomma si prospetta un grande weekend di calcio, con lo scontro diretto Juventus-Napoli, che ci dirà chi potrà avere più consapevolezza della propria forza e chi, invece, ha bisogno ancora di tempo.