Lippi: “Nessuno come la Juve, anche Conte giocherà con tre punte. La squadra rivelazione? Può essere…”

Marcello Lippi, ct della Cina, ha fatto una sua analisi sulla Serie A, intervistato da "La Gazzetta dello Sport": tra conferme e rivelazioni

CalcioWeb

Intervistato da “La Gazzetta dello Sport”, Marcello Lippi ha detto la sua sulla Serie A. L’attuale ct della Cina ha analizzato questo inizio di campionato.

«Premier Italia? Vediamo. Se fosse un’evoluzione offensiva sarebbe molto positivo. Ma forse è semplicemente inizio stagione e le squadre non equilibrano ancora la fase d’attacco con quella difensiva. Perché non credo che gli allenatori siano contenti di tutti questi gol. Il contrario. Ora il mercato è finito è sarà diverso. Dubito che la Juve si faccia raggiungere di nuovo da 3-0 a 3-3, o che il Napoli prenda ancora 7 gol in 2 partite. Tra due mesi le squadre saranno più equilibrate».

Il modello inglese resta lontano.

«Come mentalità sì. E per quanti sforzi facciamo non credo la raggiungeremo mai. Ma è un bene: d’accordo lo spettacolo, ma siamo un Paese che ha vinto 4 Mondiali e decine di coppe, abbiamo caratteristiche che è giusto non disperdere».

Anche le neopromosse, come il Lecce, cercano un gioco offensivo.

«Comprensibile. Viene da una B splendida, gioco creativo, mentalità offensiva, è normale che cominci la A su questa falsariga. Se poi la classifica disegnerà una nuova realtà, e i punti diventeranno pesanti, vedremo accorgimenti».

Capitolo scudetto.

«Juve, Inter e Napoli. Nettamente superiori. Con alternative in tutti i reparti, soprattutto la Juve che ha due titolari per ruolo come nessuno in Europa».

Dybala e de Ligt stanno faticando.

«De Ligt è un grande, molto forte di testa. Sarri voleva inserirlo gradatamente, farlo studiare con i mostri sacri: l’infortunio di Chiellini ha accelerato i tempi. Ero sicuro che Dybala sarebbe rimasto, può giocare in tutti i ruoli dell’attacco: attaccanti così servono, vedi il Liverpool. Credo che anche Antonio finirà a schierare tre punte».

Si parla anche di Inter.

«Conte il 3-4-3 l’ha già fatto, avendo Sanchez e Politano è possibile. Icardi doveva andare via. Non dico altro. Lukaku ha forza, potenza, umiltà, semplicità, velocità. Godin, De Vrij e Skriniar per essere paragonati a Barzagli, Bonucci e Chiellini devono prima vincere qualcosa. Sensi ha idee, ritmo, senso della posizione, crea gioco».

Non è stato facile vendere per le big.

«Ormai i grandi giocatori preferiscono stare in grandi squadre, a costo di fare turnover: sanno che così possono vincere».

Secondo Lippi il ciclo Allegri era finito.

«L’ho sentito, era sereno, ha fatto cose molto importanti. Si prenderà un anno sabbatico e tornerà».

Il Napoli di Ancelotti.

«Non manca niente, con Llorente ha un attaccante d’area forte di testa. Davanti ha tantissime soluzioni. E Ancelotti in panchina».

L’Atalanta in Champions.

«Qualsiasi rischio comporti la Champions, deve correrlo. È meraviglioso che sia in Champions. Mi sembra rafforzata».

La Lazio sembra quella che gioca meglio.

«Squadra che si conosce da tempo. Un bravissimo allenatore che sta nella tradizione, ha concretezza e saggezza italiane, e idee propositive e offensive».

La Roma di Fonseca.

«Le sue squadre hanno sempre giocato un bel calcio, vedi lo Shakhtar, ma alla seconda giornata, con il derby, ha giustamente preferito non rischiare. Zaniolo è un talento. Tecnicamente mi sembra lo stiano gestendo bene, psicologicamente non so… Molti lo invitano a rendersi conto della fortuna che si ritrova. Spero lo facciano presto lui e Kean, così eviteranno di essere lasciati a casa da Mancini. Non so se siano stati soltanto semplici ritardi in ritiro, ma il c.t. ha fatto bene».

Capitolo Milan.

«Allenatore nuovo, giocatori nuovi, posizioni nuove. Date tempo a Giampaolo che ha sempre fatto bene. Anche con il trequartista».

Il Torino di Mazzarri.

«Mazzarri sta facendo bene e Verdi è l’uomo giusto. Il problema con il Wolverhampton è stato strutturale: se quelli hanno due partite in più, e il loro mercato è chiuso da tempo, sono avanti tecnicamente e hanno le idee chiare. Giocando tra due mesi il Torino avrebbe vinto».

La possibile rivelazione.

«Può esserlo la Fiorentina. Tanti giovani, Chiesa confermato, Ribery. Ha avuto un calendario difficile, ora anche la Juve…».

Un calciatore rivelazione a livello europeo.

«Sento meraviglie di Joao Felix. Vorrei vederlo meglio, certo che se gioca come dicono è un regalo per il calcio».

La Cina arriverà al Mondiale.

«Stiamo crescendo. Quando sono arrivato all’Evergrande ho detto: qui siete i più forti, non serve un allenatore campione del mondo per vincere un altro campionato. Ma per diventare un club internazionale serve essere corti, compatti, aggressivi, veloci, serve giocare con intensità e anche senza palla. È quello che ho chiesto anche ai nazionali e mi sembra stiano facendo vedere cose non abituali».

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