Napoli, la storia è sempre quella: grande con le grandi e piccolo con le piccole, ma c’è un precedente…

Il Napoli riesce ad incappare sempre nello stesso errrore, come se non bastasse il passato: grande con le grandi e piccolo con le piccole
CalcioWeb

Ci risiamo. Come sempre. Ormai è diventata un’abitudine. Napoli grande con le grandi e piccolo con le piccole. Ecco l’articolo. Bello e pronto. Basta questo, non serve altro. Si potrebbe chiudere così. Già rende l’idea, ma non basta. Non si è mai visto un editoriale tanto corto.

E allora approfondiamo. Parliamo di un Napoli anomalo, ‘double face’. Quando ci si aspetta il salto, regredisce, quando si pensa possa crollare, eccolo uscire stoicamente. Al di là del risultato, ieri gli azzurri dovevano e potevano fare di più. Dopo la vittoria contro il Liverpool (il concetto di grande con le grandi), la possibilità di andare a 6 e lasciare un breve stacco sulle inseguitrici. Niente. Solo pari a Genk (il concetto di piccolo con le piccole). Rammarico? Sì, per le occasioni create e sprecate. Delusione? Altrettanta. Il Napoli va vicino più volte al gol, ma è pericoloso solo in contropiede. Si fa schiacciare per larghi tratti della partita dal Genk. Dal Genk! Non ce ne vogliano i belgi, pur scesi in campo con un atteggiamento coraggioso tutto corsa e pressing. Ma il ‘merito’ è gran parte degli azzurri. Rinunciatari, distratti. Solo la difesa è attenta. Il centrocampo non c’è, l’attacco peggio ancora. Lozano fantasma, Milik molto impreciso. E così si tornano a vedere i fantasmi di Cagliari (sconfitta) e Brescia (vittoria di misura). Senza dimenticare che, in chiave Champions, l’anno scorso il pari in casa della Stella Rossa è risultato fatale…