Tutti sull’attenti, la Reggina sta tornando! Il fenomeno amaranto torna a spopolare in Italia, la squadra dello Stretto vola sulle ali dell’entusiasmo come ai bei tempi della Serie A. Quella Serie A che, da quando si è insediata la nuova proprietà, è il principale obiettivo. E’ stata proprio la nuova proprietà, appunto, ad accendere la passione mai sopita di una delle tifoserie più calde d’Italia, di una delle tifoserie che, specie i primi anni di massima serie, faceva invidia a tutta la penisola. Una parte di essa, ieri, ha invaso Potenza per l’importantissimo big match della 13^ giornata tra lucani e calabresi. Seconda contro prima, miglior difesa contro miglior attacco. Chi ha vinto? La Reggina. Una prestazione perfetta, quella della band di Toscano, suggellata dalla doppietta di Simone Corazza, capocannoniere della terza serie. Un gol di testa da grande rapinatore d’area, poi un fendente imprendibile e potente dal limite. A chiudere i giochi, Bellomo, da poco entrato, con un pallonetto a beffare il portiere.
Vincere a Potenza è quasi impossibile, non per la Reggina
Partiamo dal presente. La vittoria di ieri, già di per sé, è un gran traguardo. E’ diventato quasi impossibile infatti, negli ultimi tempi, sbancare il Viviani. Tra Serie D e quinto posto nello scorso campionato, solo due sconfitte negli ultimi tre anni (Potenza-Gelbison 2-3 nel dicembre 2016 e Potenza-Catanzaro 1-5 nel dicembre 2018) e campo dei lucani ‘quasi’ inespugnabile. ‘Quasi’, appunto, perché poi è arrivata la Reggina. Che non solo è riuscita a vincere in casa di una squadra temibile, ma è anche riuscita a segnare (ben 3 gol!) in questa stagione al Potenza nel proprio stadio. Basti pensare, infatti, che nessuno era mai riuscito a farne neanche uno quest’anno.
Tutti gli straordinari numeri della squadra amaranto
Con il successo di ieri salgono a 5 le vittorie consecutive di Guarna e compagni. L’ultima volta, nel 1994-1995, con Toscano in campo e la promozione in Serie B, furono 7 di fila e adesso la Reggina spera di eguagliare quel record. Un altro, già agganciato e con la possibilità di superarlo, è storico: 13 risultati utili consecutivi frutto di 9 vittorie e 4 pareggi. Solo una volta è accaduto, era la stagione di C2 1983-1984. Alla 13^, la sconfitta a Licata. Ma vincendo domenica contro la Casertana, la Reggina può fare 14. In più, sono cinque i punti di distacco dalla seconda, per la prima mini fuga del campionato. Senza dimenticare il miglior attacco (27 reti) e la miglior difesa (8 solo i gol subiti a pari merito col Potenza) del torneo. Numeri non casuali. Numeri che nascono da lontano, dalla scelta oculata – e attesa – di un allenatore vincente come Mimmo Toscano. Che a sua volta ha consigliato alla dirigenza altri vincenti avuti con lui in passato, da Corazza a Bianchi passando per De Rose e Marchi. Numeri supportati da una dirigenza e da una società forti, con le idee chiare e che sa quello che fa.
La Reggina che fu… e che sta per tornare: da Pirlo a Baronio ad Acerbi e Missiroli
Corazza, Bianchi, De Rose e Marchi, ma non solo. Anzi, loro sono ‘tra i tanti’. Tra i vari (si fa per dire) Guarna, Bertoncini, Rossi, Gasparetto, De Francesco, Rolando. E poi loro due, i ‘vecchi nostalgici’ Denis e Reginaldo. Già, ‘vecchi’ non è un dispregiativo, ma l’appellativo di tutti gli scettici di inizio stagione che non pensavano i sudamericani potessero ancora stupire. E invece il brasiliano disegna calcio e fa segnare, l’argentino continua a fare quello che ha sempre eseguito al meglio: metterla dentro. In ultimo, la scommessa Mastour, ingaggiato qualche settimana fa e su cui la società punta molto anche per l’avvenire. Calciatori, questi, del presente. Che sperano di poter eguagliare le gesta di tanti grandi del passato, che calcando i campi della Serie A hanno portato in alto il vessillo amaranto contro Juventus, Milan, Inter, Roma. Da Pirlo e Baronio a Cozza e Nakamura. Da Di Michele e Bonazzoli ad Amoruso e Bianchi. Da Acerbi e Missiroli a Brienza e Barillà. Perchè questa Reggina è lì che vuole tornare, nell’olimpo del calcio che ha assaporato per 9 magiche stagioni nel primo decennio del nuovo millennio e che adesso vuole riconquistare trascinando una città intera ad inseguire un grande sogno. Chiamato Serie A.