La procura di Napoli non è convinta che il tentato furto a casa del calciatore del Napoli, Allan, e quello dello stereo dell’auto della moglie di Piotr Zielinski siano da collegare alle tensioni nello spogliatoio della squadra di calcio e alla ‘rivolta’ contro il ritiro imposto martedì scorso dal presidente Aurelio de Laurentiis. Coincidenze e non un’unica regia volta a creare tensioni nei calciatori, offesi anche dai cori degli ultrà mercoledì mattina davanti lo stadio San Paolo. Per ora infatti non c’è alcuna pista che colleghi i furti alle tensioni nella società. Questo anche perché dalle indagini dei carabinieri sarebbe emerso che già prima della ‘rivolta’ negli spogliatoi qualcuno aveva staccato i fili di alcune telecamere di sorveglianza presenti nelle vicinanze della casa del centrocampista Allan, proprio con l’intento di non essere individuato e poi avrebbe approfittato dell’assenza del calciatore e della sua famiglia venerdì sera.
Furti e rapine ai calciatori del Napoli, per la Procura i casi non sono collegati alla rivolta della squadra
Nessuna connessione tra la rivolta dei giocatori del Napoli e i furti e le rapine subiti da Allan e Zielinski nelle ultime settimane