Gravina a 360°: dal girone degli Europei 2020 al duello Inter-Juve passando per razzismo e Lega

Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha parlato a margine della presentazione della partnership con il Ministero dell'Istruzione

CalcioWeb

“Io sono rimasto contento per aver evitato una serie di squadre anche molto forti ma a me piace molto poco il nostro girone, e lo dico con grande franchezza. E’ un girone pericoloso, insidioso, fa bene Mancini a smorzare qualunque tipo di entusiasmo legato alla facilità di un girone”. Così il presidente della Figc Gabriele Gravina, oggi a Firenze al centro tecnico federale di Coverciano, a margine della presentazione della partnership con il Ministero dell’Istruzione, ha parlato del girone dell’Italia agli Europei. “A me hanno sempre insegnato che le partite più difficili sono quelle che si devono giocare. Quindi la prima, quella del 12 giugno contro la Turchia, è molto difficile, molto impegnativa e, molto complessa. Saremo sotto i riflettori di tutto il mondo, quindi – ha aggiunto – lì abbiamo la necessità di far vedere il vero valore della nostra Nazionale”.

A chi gli chiedeva quali fossero gli obiettivi della Nazionale all’Europeo, Gravina ha risposto: “Mi aspetto di continuare a vincere ogni giorno perché questa Nazionale continua a vincere. Anche oggi lo abbiamo visto con l’entusiasmo che riesce a trasmettere. Quindi io non aspetto il 12 giugno per cominciare a centrare un altro obiettivo. I nostri obiettivi vanno avanti da un anno a questa parte, ed ogni giorno ne accarezziamo uno. Noi abbiamo già vinto, lo dico con molta franchezza, con l’idea di una Nazionale giovanissima che ha una prospettiva di oltre dieci anni, con un allenatore che valorizza costantemente i nostri giovani. La nostra Nazionale – ha sottolineato – è oggi uno dei veicoli più belli sotto il profilo dello spot affinché tutte i nostri club possano investire sulla politica dei giovani”.

La lotta al razzismo “è un tema che sta a cuore a tutti, una lotta non solo al razzismo ma a qualsiasi forma di discriminazione. Noi siamo convinti che è una lotta che noi dobbiamo vincere a tutti i costi perché il problema del razzismo e della discriminazione è l’esatto opposto del valore del calcio. Il calcio è inclusione, è partecipazione, è coinvolgimento, non possiamo tollerare che la dignità del calcio italiano, dello sport italiano, possa comunque essere infangato o contaminato da questi quattro beceri che la domenica hanno la cultura di offendere la dignità sia del calcio che dello sport”. 

La lotta scudetto tra Inter e Juventus “fa bene al nostro calcio” ma “non credo che si limiti a queste due realtà. Vedo alle spalle due o tre squadre altrettanto importanti che spingono, che stanno molto bene. Oggi abbiamo un campionato molto avvincente, quindi io sono convinto che questo spettacolo non può che fare bene al calcio italiano e all’entusiasmo dei nostri tifosi”.

Infine, un pensiero anche sulla situazione della Lega dopo le dimissioni di Miccichè: “Penso che una Figc forte deve avere la Lega principale molto forte. Quindi noi faremo di tutto per metterci a disposizione della Lega di A, senza invadere il loro campo, la loro autonomia, la loro dignità, la loro capacità imprenditoriale, per arrivare alle migliori soluzioni possibili. Il calcio italiano ha bisogno, sottolineo un’altra volta, di una grande e forte Lega di A”.