Ibrahimovic: “pronto per giocare. Riparto da zero”. Poi la sfida con Cristiano Ronaldo e la scelta del numero 21

Zlatan Ibrahomovic è tornato al Milan. Lo svedese si è presentato di nuovo ai tifosi e alla stampa nella consueta conferenza

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Zlatan Ibrahimovic ha tenuto la conferenza stampa di presentazione a Casa Milan. Tanti i temi trattati dallo svedese, che non ha perso il solito umorismo e la conoscenza dei propri mezzi.

Una grande sfida provare a portare il Milan in Europa: “Pensiamo a una partita per volta. Ho visto la squadra e secondo me ci sono le qualità per fare di più. Il campionato è fatto a tappe, bisogna lavorare tanto e crederci. Quando accetto una sfida voglio dare il massimo. Ho sempre fatto così, anche se qui la sfida è differente. Dobbiamo migliorare in campo e sono qui anche per questo”.

Fino a qualche mese fa Ibrahimovic non sembrava convinto del nuovo Milan, come aveva detto in un’intervista a “La Gazzetta dello Sport”. Ora ha cambiato idea: L’immagine del Milan resta sempre la stessa anche se la squadra non è più quella di prima, però questa non è un’area di mia competenza. Io penso solo a quello che succede in campo, sono sempre molto positivo e ci metto il 200 per cento in tutto quello che faccio. Altrimenti non sarei stato seduto accanto a queste leggende, anche se sarebbe stato meglio averli in campo”.

Ibra torna dopo 10 anni e ha due figli, ma lo svedese no ha dubbi: Sono molto più cattivo. Sono sempre me stesso, i compagni sanno come mi alleno e come gioco la partita. Bisogna lavorare duro e forte, bisogna saper soffrire. Chi non sa soffrire non ottiene il massimo dal suo potenziale. Se sei un calciatore intelligente sai cosa puoi fare e cosa non puoi fare. Io ora so come ottenere il massimo dalle mie qualità e come fare il massimo per il collettivo. Quello ti arriva con l’esperienza”.

Raiola ha detto che Ibra al Milan è come l’ultima tournée dei Queen: “Prima dell’infortunio avevo tanti pensieri sul futuro. Dopo l’infortunio e il ritorno in campo, sono molto contento di poter giocare ancora a calcio. Ho lavorato tanto e duramente, finché potrò giocare lo farò. Quando giochi non devi esagerare. Magari invece di correre puoi calciare da 40 metri“.

Prende per un attimo la parola Boban, che smorza i toni della conferenza: “Zlatan è un giocatore unico, siamo contenti e orgogliosi di riabbracciarlo. Siamo positivi, crediamo che il ritorno di Ibra possa avere effetto sull’ambiente. Detto ciò poi bisogna fare risultati. Vista l’attenzione che porta, non vorrei che si dimentichi la sconfitta orrenda di Bergamo e la situazione generale, non bisogna nascondersi dietro le sue larghissime spalle. Bisogna essere positivi e sperare che cambi il corso di questa stagione. Può dare un grossa mano a tutti, siamo felici di averlo con noi”.

Si ritorna ad Ibra: “Dal punto di vista del collettivo il mio obiettivo è aiutare la squadra a migliorare, da quello individuale mi voglio divertire, per ogni istante che starò in campo voglio godermi tutto, sentire l’erba, l’atmosfera di 85mila spettatori che fischiano o applaudono, preferisco i fischi perchè l’adrenalina viene fuori ancor di più. Sto bene, ho continuato ad allenarmi, non ho toccato il pallone ma non è un problema. Penso di essere pronto”.

In passato molte polemiche con Cristiano Ronaldo: “E’ bello che Cristiano Ronaldo sia in Italia, è bello per il campionato, vediamo che succederà quando giocheremo contro”.

Dejan Kulusevski nuovo acquisto della Juve. “Per la Svezia è positivo che sia andato alla Juve, non abbiamo tanti giocatori che militano nei grandi club, ora ci siamo io al Milan e Dejan alla Juve ed è ovvio che sia un bene per il nostro calcio”.

Si parla anche del derby con l’Inter: “I derby sempre belle partite. Ne ho vinti qui e da altre parti, sono partite speciali ma il più bello è quello di Milano. Come andrà non lo so. Intanto oggi c’è un’amichevole e lunedì la Sampdoria pensiamo a quello”.

Un obiettivo potrebbe essere provare a vincere un trofeo, magari la Coppa nazionale: Coppa Italia? E’ normale voler vincere qualcosa. Proviamo di tutto, l’obiettivo è quello di migliorare la situazione, di crescere ancora e di aumentare il livello mentale in campo. Quando ci credi le cose arrivano”.

Sei mesi di contratto, ma con la possibilità di prolungare l’avventura: “Quando hai un bel rapporto con club e dirigenti c’è la possibilità di continuare. Se in questi sei mesi le cose vanno bene si può parlar di continuare. Non vengo qui in quanto Ibrahimovic, riparto da zero, devo dimostrare. In passato potevo tornare qui, avevo parlato con Leonardo ma non mi sentivo pronto e a Los Angeles stavo bene. Sono andato nella Mls dopo l’infortunio per sentirmi vivo e dopo due campionati mi sento più che vivo e per questo sono pronto per giocare in Italia e dare una mano al Milan”.

Una battuta su Nocerino, uno dei calciatori che più beneficiò della sua presenza: “Non è stato lui ad assere importante per me, ma io ad essere utile a lui. Quanti assist gli ho fatto? (ride, ndr). Chi potrebbe svolgere il suo ruolo in questo Milan? Non lo so, vedremo”. 

Si chiude con la scelta del numero e con la possibilità di vederlo in campo già lunedì contro la Sampdoria: “Vedremo. Ho parlato ieri col mister e gli ho detto che non tocco pallone da quando ho finito il campionato negli Usa. Ma quello non è un problema, sto bene. Il numero 21? Mi hanno mandato un foglio con tanti numeri di maglia. Ho chiesto ai miei figli quale gli piaceva e mi hanno detto il 21. Forse perché il più grande gioca con quel numero”.