Il Milton de Souza Correa, lo “Zerao”: l’assurda storia dello stadio incompleto e più strano del mondo

Oggi divaghiamo un po'. Protagonista della nostra rubrica sarà uno stadio e non un calciatore. Parleremo del "Milton de Souza Correa", per tutti "Zerao"

CalcioWeb

Oggi parleremo dello stadio più strano al mondo: il “Milton de Souza Correa”, ma per tutti è lo “Zerao”, ovvero il “Grande Zero”. Perché è il più strano? Beh, lo scoprirete tra poco. Lo Zerao si trova a Macapá, la capitale dello Stato dell’Amapá, in Brasile. Costruito alla fine degli anni ’80, venne inaugurato il 17 ottobre del 1990 con una partita tra il Trem Desportivo Clube, una delle squadre locali, e l’Independiente. Inizialmente venne intitolato ad Ayrton Senna, poi ad un’istituzione sportiva locale. Al momento dell’inaugurazione, lo stadio era formato solo da una tribuna centrale priva di copertura, il campo era circondato dalla pista di atletica e fino all’inizio del secondo millennio non aveva illuminazione. Dopodiché, la ditta che faceva i lavori si fermò per mancanza di soldi. Le promesse della costruzione delle tribune del lato corto non sono mai state onorate. E’ uno stadio monco, incompleto.

Ha ospitato sempre meno incontri, fino ad arrivare al completo abbandono nel 2007 quando, lasciato incustodito e in balia di uragani e straripamenti del Rio delle Amazzoni, ha rischiato la demolizione. Fortunatamente, grazie ai fondi arrivati dalla FIFA per l’organizzazione della Coppa del Mondo del 2014, lo Stato di Amapà ha deciso di ristrutturare lo Zerao e di renderlo di nuovo agibile. Ora la struttura può ospitare 10 mila persone ufficialmente. E sì, perché alla sua inaugurazione aveva una capienza di soli 5 mila spettatori anche se alla gara ce n’erano almeno il doppio. Ha un impianto luci moderno, il manto erboso è circondato da una nuova pista di atletica e la tribuna principale ha seggiolini gialli verdi e blu disposti come nella bandiera Amapaense.

Ma torniamo alla domanda iniziale: perché è il più strano? Semplice, è uno stadio di calcio la cui linea di centrocampo segue alla perfezione la linea dell’equatore. Durante le partite giocate al suo interno una squadra attacca nell’emisfero boreale e l’altra nell’emisfero australe. Si trova esattamente a 0° 0′ 0” di latitudine e la linea immaginaria dell’equatore segue esattamente la linea del centrocampo. Lo Zerao è conosciuto anche come “stadio dei due emisferi” o “stadio del centro del mondo”. E si dice, ma è solo una leggenda, che l’arbitro, al lancio della monetina, non chieda ‘palla o campo?’ ma ‘palla o emisfero?’.