L’esperienza con la maglia del Valencia è stata fino al momento altalenante, tanto che si parla con insistenza di un suo ritorno in Italia. Il calciatore ex Roma, intervistato ai microfoni di Sky Sport ha parlato del passato con la maglia giallorossa e del rapporto con Fonseca, in più qualche retroscena.
SU ATALANTA-VALENCIA – “Ringrazio la varicella, non l’avevo mai avuta ed è arrivata al momento giusto. in quella partita d’andata sicuramente qualche contagio è avvenuto. Il ritorno a San Siro a porte chiuse è stato surreale, non so neanche se si sarebbe dovuta giocare quella partita. Nel nostro gruppo ci sono stati dei casi, ma non so se è stato dato da quelle partite, ma sicuramente anche l’andata sarebbe stato meglio giocarla a porte chiuse”.
L’ADDIO ALLA ROMA – “Nella mia testa c’è sempre stata l’idea di fare un’esperienza all’estero, ma non sapevo quando. È arrivata questa possibilità a gennaio, dopo aver parlato con Fonseca delle sue idee. Insieme abbiamo deciso di prendere questa decisione che avrebbe fatto del bene a tutti. Ho parlato poi con Mancini per spiegargli la situazione e lui è stato aperto. Non gli importava dove andassi a giocare, l’importante è che giocassi con regolarità”.
FONSECA – “Ho continuato ad allenarmi a duemila all’ora senza dire una parola e rispettando i ruoli. Un qualcosa che per me è fondamentale. Il rispetto delle persone e del loro lavoro. Il mister è stato molto chiaro in questo: Fonseca è uno dei più grandi allenatori che ho avuto calcisticamente parlando. Il problema è che ci può stare che io non piaccia a lui in quel determinato ruolo. E che lui si aspetti altro da me”.