Antonio Cassano è intervenuto ai microfoni di ‘Sky Sport’ con uno dei suoi soliti show. L’ex calciatore ha ripercorso alcune tappe della sua carriera, parlando di rimpianti e di opportunità future. Si inizia dalla più grande occasione sprecata: “Il mio più grande rimpianto è stata ovviamente l’esperienza al Real Madrid. A 23 anni arrivi nella squadra più forte del mondo e non riesci a fare quello che devi. Nemmeno Capello ha potuto fare niente con me, anche se mi ha dato almeno due occasioni. Ho sbagliato io”.
Una carriera buttata via, come ammette poco dopo: “Se sono stato il più grande talento italiano? Sì, però buttato via. Quante cose sbagliate che ho fatto, non allenandomi, litigando con tutti. Solo adesso, da padre, ho capito”.
Esperienza importante con la maglia del Milan, in coppia con Ibrahimovic: “Senza il mio problema al cuore avremmo vinto anche il secondo scudetto contro la Juventus. Ibrahimovic? Un rapporto speciale, lui impazziva a giocare con me. Io giocavo per lui, non per fare goal. Si seccava con gli altri quando non gli mettevano la palla giusta, per questo voleva giocare con me”.
Sull’eterno dualismo Cristiano Ronaldo-Messi, Cassano ribadisce: “Cristiano Ronaldo non potrà mai essere Messi, non potrà mai avere il suo talento, non potrà mai essere Maradona, Jordan o Federer. E’ un talento più costruito”.
Nel futuro di Cassano sembra esserci una carriera da ds: “Se adesso ho intrapreso la strada per diventare direttore sportivo, è tutto merito di Piero Ausilio. Il miglior direttore sportivo in circolazione secondo me, anche se non si vende bene. Il mio sogno è fare il direttore sportivo. Ferrero aspetta una mia risposta? Vedremo…”.
Ma c’è ancora una squadra che lo potrebbe tentare: “Ad oggi c’è solo una squadra che potrei accettare, con contratto in bianco, l’Entella“.