Ritirarsi dal calcio professionistico a 24 anni. Una scelta non comune a cui è giunto Ted Smith, portiere del Southend fino a qualche mese fa. E dire che la sua carriera sembrava in ascesa. A gennaio era stato addirittura Mourinho ad interessarsi a lui e a richiederlo al Tottenham. Alla fine l’affare è saltato e Smith, dopo anni di sofferenza, ha deciso di appendere i guanti al chiodo. Il terrore di sbagliare, in un ruolo in cui ogni minimo errore può essere fatale, una paura assurda che lo ha portato alla decisione. A raccontare il suo male interno è stato lo stesso ex portiere in un’intervista al ‘Daily Telegraph’: “Non ero me stesso. Non mi divertivo più. Adoro il calcio e gli allenamenti, ma la pressione delle partite mi terrorizzava. Ci ho messo molto per pensarci e poi prendere questa decisione. Nella tua testa già sai quello che dirà la gente, che stai lasciando un lavoro che è il sogno di tutto. E credo che sia la parte più complicata”.
In oltre 8 anni da professionista Ted Smith ha collezionato appena 32 presenze e una sola nella scorsa stagione. Tutto questo per colpa dell’ansia: “Quando giochi devi divertirti e io ci ho provato. Ci ho provato tante volte, ma non ci riesco. Ho paura da tantissimo tempo quando scendo in campo e non riesco a superarla. Dopo le partite stavo sempre a guardare i social per vedere cosa diceva la gente. Il 90% delle volte non dicevano nulla, ma vedevo sempre due o tre commenti negativi dopo una brutta partita e mi soffermavo su quelli. Di certo ci sono tante altre persone nella mia stessa situazione, anche se non so quante. Spero che quello che sto dicendo possa aiutare gli altri a capire che c’è altro nella vita, oltre che stressarsi per una partita di calcio”.