Il premier Giuseppe Conte è tornato a parlare dopo il suo ritorno in in Lombardia, prima di recarsi a Piacenza e poi a Cremona: “Abbiamo fatto qualche passettino in avanti, per qualcuno non è sufficiente ma non possiamo fare di più – ha detto – Sono il primo che vorrebbe allentare le misure però per adesso dobbiamo ancora procedere così. Il rischio di contagio di ritorno o riesplosione dei focolai è molto concreto ed è la ragione che ci spinge ad adottare sì un allentamento delle misure ma con prudenza”.
“La decisione di istituire una zona rossa è stata una grande sfida mai presa nel dopoguerra ad oggi – prosegue – Non possiamo portare in zona rossa 45 mila abitanti e disinteressarci poi delle conseguenze economiche e sociali. Saranno importantissimi i vari test, sia il tampone sia quelli seriologici: man mano che diffonderemo questi test e che coinvolgeremo la popolazione, avremo un patrimonio informativo che ci consentirà di muoverci in questa seconda fase con maggior avvedutezza e sicurezza. Non possiamo permetterci di aver una situazione fuori controllo. E’ questo il momento di agire con ragionevolezza, con prudenza. La strategia sanitaria per la fase 2 prevede un approccio anche più scientifico sul tracciamento dei contatti che avverrà attraverso l’ormai famosa app. Applicazione che sarà su base volontaria, perché non possiamo obbligare nessuno a scaricarla”.