“Giocare con la mascherina? Impossibile. Io ho resistito 15 minuti, rischiavo di soffocare”

La testimonianza di un giocatore in Nicaragua, sceso in campo con la mascherina per protesta: "Non si può, è impossibile. Ho rischiato di soffocare"

CalcioWeb

In Nicaragua fino alla scorsa settimana si è giocato a calcio. Ma i giocatori, per protesta, sono scesi in campo con la mascherina. Era una protesta quella, ribadiamo, ma è stata utile affinché in Europa venisse proposto: “Scendete in campo con le mascherine”. Idea del virologo belga Marc Von Rast. Si può fare? Assolutamente no. Ad affermarlo è Bernardo Laureiro, che sta giocando appunto in Nicaragua ed è uno di quei giocatori scesi in campo con la mascherina per protesta.

“E’ stato un incubo – il racconto del calciatore come riportato dalla Gazzetta dello Sport – Lo abbiamo fatto inizialmente in segno di protesta, ma è infattibile. Io ho resistito solo 15 minuti, poi ho dovuto togliere la mascherina per evitare di soffocare. Senti di andare in debito di ossigeno e la temperatura diventa insopportabile. Manca il necessario ricambio d’aria e hai la sensazione che i polmoni non riescano più a incamerare ossigeno. Capisco la necessità di studiare misure che tutelino la salute dei giocatori ma è impensabile giocare con la bocca tappata. Il calcio è uno sport di contatto. Inoltre durante una partita gli sforzi si moltiplicano e non si può pensare di limitare determinate funzioni corporee come la respirazione. Tra l’altro vorrei capire come si possa pensare di eliminare il rischio con una semplice mascherina. Il sudore è un altro elemento da considerare e di certo non evitabile. La verità è che pensare di giocare in totale sicurezza è semplicemente un’utopia, parola di chi è costretto a mettere in gioco la propria salute e quella dei propri famigliari come se il calcio fosse immune”.