Tra passato e presente.L’ex Ct della Nazionale Marcello Lippi si racconta, indicazioni che riguardano la battaglia contro il Coronavirus ma anche retroscena interessanti. Ospite di “Un giorno da pecora” su RadioUno ha dichiarato.
LA QUARANTENA – “Io sto passando questa emergenza Coronavirus a Viareggio, a casa mia, con mia moglie. Per fortuna ho un piccolo giardino in cui passeggiare. Spero che chi prende oggi le decisioni nel calcio abbia l’intelligenza e la saggezza di ricominciare solo quando tutto sarà risolto, perché riprendere il campionato comporta una serie di problemi che vanno al di là delle porte chiuse o del campo neutro, Quando si sposta una squadra ci sono di mezzo 60 persone, pullman, alberghi…”.
“Mi sono riguardato tutte le partite del Mondiale 2006 e poi le finali che ho vissuto. Quella che mi ha lasciato più l’amaro in bocca è la sconfitta in Champions League a Manchester, la partita persa ai rigori contro il Milan. Quante volte ho rivisto la finale di Berlino? La rivedo spesso, l’avrò rivista una ventina di volte. Finisce sempre bene per noi”,
I RETROSCENA – “Il gesto di Zidane su Materazzi mi ha stupito abbastanza. Ho allenato Zinedine alla Juventus ed è una persona straordinaria, semplice, umile, intelligente. Scelsi Grosso come quinto rigorista perché i più bravi erano già stati designati e mi venne in mente che Grosso aveva provocato il rigore con l’Australia al novantesimo, e aveva segnato contro la Germania allo scadere del secondo tempo supplementare. Così gli dissi: il quinto lo batti tu, sei l’uomo degli ultimi minuti. Lui mi disse: ‘ma come, io?’…”.