Una finale persa è una finale persa. Soprattutto di un Mondiale. E specie se, ad influenzare il risultato, potrebbe essere stata l’espulsione provocata da una sciocchezza. Stiamo ovviamente parlando della testata di Zidane a Materazzi nella finale dei Mondiali del 2006. Noi italiani ringraziamo, ovviamente, ma soltanto noi. C’è chi, all’ex calciatore di Juventus e Real Madrid, non parlò per due anni dopo quell’episodio.
“Ho il migliore e il peggiore ricordo allo stesso tempo – racconta Sagnol a Radio Montecarlo – Eravamo molto contenti del rigore segnato da Zidane. Quando fai un cucchiaio corri dei rischi altissimi. Il mio primo pensiero è stato ‘che matto’, ma quando ha segnato ero super felice. Però mi lasciò un sapore amaro. Entri nello spogliatoio che hai perso e c’è qualcuno che parla e si scusa. Ma non lo ascolti perché sei completamente immerso nella tua delusione. Io non volevo accettare le scuse di Zidane o parlare con lui. Quello non era il momento. Dovevo andare al bagno e fumare 250 sigarette in dieci minuti. Così è come sono riuscito a non pensarci. Non abbiamo parlato per quasi due anni. Nel 2008, dopo l’Europeo, dovevo sposarmi. Mia moglie mi disse di chiamre Zizou. Lo chiamai, ci prendemmo un aperitivo e parlammo”.