Sarri: “Due cose mi hanno colpito alla Juve”. E quel rito scaramantico della macchina: “I miei ragazzi…”

Torna a parlare, dopo diverse settimane, l'allenatore della Juventus Maurizio Sarri: tra presente, futuro e riti scaramantici
CalcioWeb

Il tecnico della Juventus Maurizio Sarri è tornato a parlare. Assente come tutti dai campi e dalle conferenze, l’allenatore bianconero è ospite del programma “A Casa Con La Juve”, in diretta sul canale YouTube. Tanti gli argomenti affrontati, dai suoi riti scaramantici all’ambiente Juve e al futuro.

Ci sono due cose che mi hanno colpito da quando sono alla Juventus: l’amore e l’odio. Siamo circondati dall’amore in tutte le città in cui andiamo, ma anche da odio. Noi siamo quelli ‘favoriti’ dagli arbitri, ma guardi i numeri e parlano chiaro, sono impressionanti. Sono stato fischiato a Napoli io, a Torino i tifosi della Fiorentina hanno insultato mia madre. Questo ti fa capire che odio c’è per questa società, e questo ti porta a innamorarti della tua realtà. Il futuro? In questo momento bisogna pensare che faremo l’estate giocando, dunque questo è il momento giusto per staccare. Mi sa che faremo quattordici mesi consecutivi”.

Riti scaramantici personali? Siamo così tanto legati agli episodi e a cose che devono fare altri, che la mente di un allenatore diventa sempre scaramantico. Episodi ne potrei raccontare tanti: quando ero in Eccellenza avevo la fissazione di mettere sempre la macchina allo stesso posto, i ragazzi se n’erano accorti e ogni tanto mi mettevano la macchina lì apposta. Una volta diedi a un ragazzo tre minuti per spostarla, poi misi la prima e gliela spostai.. la partita finì 2-0 per noi”.