Luca Toni, dalla celebre esultanza al bambino perso. La canzone ‘Numero Uno’ e i rolex ai compagni

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è Luca Toni, ex attaccante italiano

CalcioWeb

Nato a Pavullo nel Frignano, in Emilia-Romagna, il 26 maggio 1977, Luca Toni entra a far parte delle Officine Meccaniche Frignanesi a soli 13 anni. Passa poi alla squadra giovanile del Modena.fino ad arrivare in Serie B, all’Empoli. Poi Fiorenzuola. Lodigiani e Treviso. A 23 anni, debutta in Serie A con il Vicenza. Passa poi al Palermo e al Brescia. Anni d’oro con la Fiorentina con una Scarpa d’Oro. Esperienza biennale al Bayern Monaco, poi Roma, Genoa, Juventus, Al-Nasr, nuovamente Fiorentina e, quasi al termine della sua carriera, Verona. Con l’Hellas disputa due grandissime stagioni e vince un titolo di capocannoniere. Toni è sposato con la modella italiana Marta Cecchetto. I due hanno perso un figlio nel 2012 con Toni che ha pensato anche al ritiro. Poi, a distanza di un anno, sono diventati genitori di Bianca. Nel 2014, invece, è arrivato Leonardo.

Era il sogno del presidente Corioni, Luca Toni. Era stato più volte sul punto di prenderlo. Un aneddoto raccontato da Carletto Mazzone: “Corioni mi disse ‘Che ne pensi se lo prendo in prestito?’ Per me è da comprare, preside’, per carità, faccia lei… magari in comproprietà, il giocatore a me piace, però i soldi sono tanti e sono suoi. Ero convinto che si sposasse bene con le caratteristiche di Baggio. Un giorno Corioni venne da me e mi disse ‘Ho preso Toni’. Bene, in prestito o in comproprietà gli chiesi. No, è nostro, l’ho comprato’. Abbiamo dovuto cedere Hubner ma lui ha capito. Anni dopo l’ho incontrato e me lo ha detto. Toni fece 13 gol al primo anno. Non mi sono pentito della scelta e nemmeno di aver allenato sia lui che Dario”.

Klose raccontò: “Toni, a cui non piaceva andare a letto presto, ha avuto qualche grana con van Gaal. Una volta è arrivato a colazione stanchissimo, Van Gaal arrivò da dietro e lo per le orecchie, lo ammonì di fronte agli altri. A Luca non importava, oggi ride di quel dittatore”. Sempre a proposito dell’allenatore olandese è Toni a raccontare un aneddoto più “piccante”: “Una cosa pazzesca, mai vissuta prima. L’allenatore voleva mettere in chiaro che lui poteva sostituire qualsiasi giocatore, indipendentemente da come si chiamasse, perché aveva le palle. E per dimostrarlo si è calato i pantaloni davanti a noi“.

Nel 2009, mentre giocava nel Bayern Monaco, gli è stata dedicata la canzone ‘Numero Uno‘, interpretata da Matthias Matze Knop, conduttore televisivo tedesco. La canzone in Germania è diventata un tormentone rimanendo in classifica per nove settimane. Toni dice: “Quella mattina mi arrivarono migliaia di messaggi sul cellulare. La canzone è molto divertente e lui è molto simpatico. Lo scorso inverno sono andato in montagna e nella baita la gente ascoltava quella canzone. Ovunque vado me la cantano”.

Due retroscena sulla propria carriera, raccontati a ‘Calciatoribrutti’: “Sono stato vicino all’Inter nell’anno di Calciopoli: Della Valle mi chiese di rimanere a Firenze per aiutare la squadra che partiva da -15 punti. Facemmo un patto che sarei rimasto un altro anno e poi lui in estate mi avrebbe venduto a chi volevo. Fu una grande stagione con Prandelli, Mutu e Montolivo arrivammo in Coppa Uefa. Poi a fine stagione c’erano tante squadre che mi volevano, tra tutte il Milan, ma mi ritrovai Beckenbauer e Hitzfeld sotto casa e scelsi di andare al Bayern Monaco“.

Un suo grande amico è Franck Ribery: “Quando arrivai in Germania parlavo pochissimo tedesco, mentre lui parlava solo francese. Il dialetto modenese è simile al francese, lui parlava un po’ di italiano e quindi riuscivamo a capirci. Si creò una bellissima amicizia, stavamo sempre insieme. Poi lui scartava tutti e mi dava la palla, l’ideale per me. Quel famoso spot all’Allianz dove ci prendiamo in giro è tutto spontaneo, nulla di preparato. Lui è un pazzo scatenato. A entrambi ci piace scherzare e sfottere gli altri, ma poi in campo facciamo la guerra. Con lui mi divertivo tantissimo. Oltretutto non mi pareva manco così brutto. L’ho convinto a trasferirsi alla Fiorentina“.

Una celebre esultanza per Luca Toni, la mano roteata attorno all’orecchio: “Ero a Palermo, a cena con Zamparini e altre persone – ha svelato al sito della Lega Calcio – e un ragazzo fece quel gesto per farmi notare una bella cosa che aveva appena detto. Io dissi che avrei fatto quel gesto la domenica se avessi segnato. Poi è diventata una scaramanzia e me lo sono portato dietro. Mi fa piacere vedere anche tanti bambini che mi riconoscono per questa esultanza”.

Altro retroscena rivelato in una recente intervista: Dicevo ai compagni come e quando servirmi. E poi scommettevamo. Del tipo: se mi fai due assist alla prima di campionato poi ti pago una cena. Con le classifiche marcatori vinte con Fiorentina, Hellas Verona e Bayern Monaco ho speso una fortuna tra cene offerte e rolex regalati“.

Ultimamente Toni ha deciso di mettersi in gioco con le freccette: ha partecipato al ‘Celebrity Darts World Cup’ di Bonn, un torneo di esibizione, in coppia con Fallon Sherrock, giocatrice professionista britannica.

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