“Sicuramente ha perso velocità di trasmissione, a marzo questo virus, per quantità di contagi e vittime, era uno tsunami, ora è diventato un’ondina”: sono le dichiarazioni molto importanti in un’intervista a Libero di Matteo Bassetti, infettivologo al San Martino di Genova. “Dobbiamo capire se abbia perso anche forza: a metà marzo molti contagiati rischiavano di morire già in autoambulanza. Ora non più. Forse è perché il virus ha già colpito i soggetti più fragili, facendo una selezione naturale, o forse si è depotenziato. Non ci sono dati scientifici, ma è un’impressione condivisa da molti infettivologi”.
“E’ evidente che siamo in una fase di discesa della curva. Tra metà maggio e inizio giugno dovremmo poter considerare concluso questo focolaio epidemico”. Bassetti parla anche dei fattori che hanno consentito questo risultato: “La cosa che ha influenzato di più è stata il distanziamento sociale, anche nelle terapie sui pazienti sono stati fatti passi avanti, ma dovremmo utilizzare la fase 2 per studiare quali farmaci siano efficaci, facendo una specie di eliminatorie: ossia mettere a confronto due farmaci alla volta e verificare quale funzioni meglio“.