Michele Bruno Moretti, nome da partigiano Pietro Gatti, giocava nella Comense (nome del Como a inizio anni Trenta). Si rifiutò di fare il saluto fascista a Mussolini. Il suo gesto è descritto a meraviglia da una canzone scritta e cantata da Filippo Andreani.
“A centrocampo stanno in piedi
e Michele non saluta
sono pronti come vedi
sono già senza la tuta.
È l’ultima domenica di andata,
e la guerra è ancora muta”
Moretti giocava come terzino nella formazione lariana che, da imbattuta, ottenne la qualificazione in Serie B nella stagione 1930/31. Pietro Gatti, invece, era commissario politico nella cinquantaduesima Brigata Garibaldi “Luigi Clerici”. Il terzino e il partigiano, la stessa persona divisa in due. Il padre, ferroviere, perse il lavoro solo perché era socialista. Si era spostato con Teresa Tettamanti, ma aveva coltivato un amore segreto e clandestino.
“Ma Michele ha una ragazza
che davanti agli altri chiama amore
per nasconderne il nome
e sono lunghi sentieri
per andarla a trovare”
Moretti, che terminò la sua carriera nel Chiasso, ha legato il proprio nome anche alla storia della Repubblica Italiana. Il 28 aprile 1945, a Giulino di Mezzegra, fece parte del piccolo gruppo di Resistenti che uccise Benito Mussolini e la sua amante, Clara Petacci. Di questa storia esistono diverse versioni. Quella raccontata dal partigiano Sandrino al ‘Corriere d’Informazione’ vuole che, insieme al compagno d’armi Valerio, fosse stato proprio Michele a sparare i colpi che furono letali al Duce e alla Petacci. La versione ufficiale vuole Walter Laudisio come assassino di Mussolini, mentre quella che sia stato Gatti ad uccidere il Duce è stata avvalorata nel 2005 da uno studio del professor Pierluigi Baima Bollone, ordinario di Medicina legale all’Università di Torino. Dopo la guerra, Michele tornò a lavorare in fabbrica, operaio in una tintoria del comasco. Venne persino licenziato nel 1954, quando da sindacalista aveva guidato le lotte operaie nello stabilimento. Michele Bruno Moretti, alias il partigiano Pietro Gatti, morì nel 1995, a 87 anni.