Si continua a discutere della ripartenza del campionato di Serie A. I club hanno ribadito la loro volontà: portare a termine la stagione. Ma c’è chi nutre dei dubbi sul piano per la ripresa del calcio. Alfonso De Nicola, ex medico sociale del Napoli, ha espresso un parere negativo sul ritorno all’attività. Queste le sue parole a ‘Il Mattino’: “Bisogna fare un discorso chiaro. Si può tornare a giocare. Ma ci sono dei rischi. Purtroppo con il virus si dovrà convivere e questo vale per il pallone come per gli altri sport, così come per tutto il mondo del lavoro. Quindi, il protocollo così come realizzato è una follia. Solo tre o quattro grandi club potrebbero sostenerlo per tanto tempo. Non parliamo poi della serie B e C. E dei dilettanti. Il calcio così sarà solo costretto a fermarsi. Questo protocollo è stato fatto per scaricare ogni responsabilità. Se un giocatore, o comunque un tesserato, si ammala, di chi sarà la colpa? Volete vedere che alla fine sarà colpa del medico sociale? Che non ha neanche l’obbligo del contratto con il club in cui lavora. È una scelta sbagliata”.
Come scongiurare tutto questo? Ecco il parere di De Nicola: “Una legge che cancelli le colpe professionali. I calciatori sono lavoratori come altri. Che si possono ammalare nel luogo di lavoro. Perché poi qualcuno deve essere responsabile di questo per forza? Ognuno accetti che in questo momento ci si può ammalare, fa parte del gioco se si vuole andare avanti come se fosse tutto normale. Poi è naturale che si devono prendere tutte le precauzioni del caso. Questo campionato va interrotto, Si congeli la classifica, si dia anche lo scudetto alla Juve, tanto… E si ricominci l’anno prossimo. Anche perché bisognerà fare i conti con un calcio diverso”.