La Serie A si prepara per la ripresa del campionato, è stato ufficializzato il calendario per la ripartenza: si preannuncia un finale di stagione veramente scoppiettante. Il presidente Gravina ha fornito importanti indicazioni, in un’intervista riportata da ‘Il Romanista’. “Forse mi aspettavo maggior sostegno da chi si identifica nei valori dello sport. E invece sentivo parlare di confusione, che invece era generata soprattutto da chi ne parlava. Sentivo parlare di scarsa lucidità, ma mi hanno riconosciuto in tanti di averne invece avuta tanta. Altri volevano confondermi o farmi apparire confuso. Siamo ancora in campo con tante difficoltà da superare, ma si va avanti nella massima convinzione che quello che abbiamo fatto lo dovevamo al calcio e alla passione di tanti italiani”.
“Il calcio riparte perché è una speranza per tutto il paese. I tifosi hanno ragione e li capisco. Io sono il primo tifoso del calcio. Ma come si può pensare che nel momento in cui riparte tutto il paese il calcio debba restare fermo? Come si può pensare che se non parte adesso possa ripartire ad agosto o a settembre? Se non riesce a ripartire oggi convivendo in qualche modo con il virus poi c’è il rischio che la contagiosità possa aumentare di nuovo a settembre e allora che si fa? Si aspetta il vaccino? E quando arriva? E nel frattempo le 100.000 persone che lavorano nel settore? E i dodici settori merceologici li abbandoniamo? A livello internazionale stanno ripartendo tutti, io non volevo prendermi il titolo dell’Equipe, “Come degli scemi”, noi non ce lo facciamo dire. E faremo anche qualcosa per onorare chi ha lavorato duramente, chi non c’è più, chi soffre per i lutti”.
TOMMASI – “Damiano per la responsabilità che ha è stato sicuramente il dirigente che ha più evidenziato i problemi seri che si sono generati con la diffusione del virus. Io gli ho contestato la modalità, in un ruolo istituzionale bisogna rispettare le procedure. Se ne avessimo parlato internamente avremmo avuto gli stessi risultati con minori polemiche. Ma i rapporti sono buoni, ci confrontiamo, insieme stiamo cercando le migliori soluzioni per andare incontro alle esigenze che lui solleva e che io condivido e che sono in linea con gli interessi del calcio”.
SPADAFORA – “Personalmente abbiamo sempre avuto un gran rapporto, ci siamo sentiti spessissimo, è stato un percorso lineare dal primo momento. Ha preteso che non cercassimo scorciatoie e non le abbiamo mai pretese. Con Tommasi ci siamo ritrovati a non pretendere alcun rapporto privilegiato per i calciatori. Poi purtroppo qualcuno ha alimentato quel piccolo seme di confusione per mettere in evidenza contrasti che in realtà non sono esistiti”.
L’ALGORITMO – “Forse non sono stato bravo a farlo capire, eppure sono cose elementari: l’algoritmo è il meccanismo che porta alla classifica ponderata, per l’appunto. Gli inglesi arrivano a farlo dopo di noi e ora tutti dicono che è il modello inglese. Ma chi può pensare che in caso di stop si cristallizzi una classifica non tenendo conto che magari qualcuno abbia giocato una o due partite in più? Non ci sarà alcun elemento di discrezionalità. Quanto al playoff, la Uefa lo ha suggerito, ma è logico che sia praticabile solo se non dovessimo per qualche motivo ripartire. Se si parte e si va avanti non sarebbe praticabile. Per me in ogni caso restano soluzioni giuste e sportive. Molto più di dire “quella è la classifica, punto e basta”.
“Io ho già una precisa delibera del Consiglio Federale del 20 maggio, quindi è già votato. Ci sono tre soluzioni, vedremo di dare tutti i contenuti l’8 giugno. Io proprio stamattina ho mandato ai presidenti delle Leghe una richiesta di contributo di idee su questi temi. Il 4 giugno riunirò tutti i presidenti delle componenti e ascolterò il parere di ognuno per arrivare nelle ideali condizioni di dare il giusto riconoscimento al merito sportivo”.