Ma quanto corre l’Atalanta? Poco, ma meglio e con tanta intensità. I numeri smentiscono le malelingue

Quanto corre l'Atalanta. Ammettiamolo, chi non l'ha pensato vedendo giocare la squadra di Gasperini? Ma è davvero così? I numeri dicono altro

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Una macchina da gol, ma non solo. L’Atalanta ha impressionato anche per la corsa. Una squadra che non si ferma mai, che sembra andare al doppio della velocità rispetto agli altri. Gli uomini di Gasperini arrivano sempre per primi sui palloni sporchi, pressano intensamente ma in modo organizzato. E c’è chi ha addirittura alimentato dei sospetti, anche se le sue parole sono state strumentalizzate dalla stampa. E’ Zdenek Zeman, che sembrava aver posto dei dubbi sul perché di questa condizione straordinaria dei calciatori dell’Atalanta ma che ha ritrattato, o meglio spiegato, cosa intendeva dire: “Le mie dichiarazioni sullo stato fisico dell’Atalanta sono state travisate – ha detto il boemo a ‘Radio Kiss Kiss Napoli’ -. Io volevo difendere e fare i complimenti alla squadra per come si allena quindi non mi sento di chiedere scusa a nessuno. Già nel corso dell’intervista avevo chiarito questo concetto. Non ho accusato gli orobici, anzi. Ho delle notizie sugli allenamenti dell’Atalanta importanti. Mi dicono che i calciatori lavorano anche quando gli altri riposano”. Già. Ma gli altri riposano davvero?

A giudicare da alcuni dati non sembra proprio, anzi. La ‘Dea’ continua a progredire, a mostrare un bel gioco, ad ottenere risultati e prova ad aprirsi le porte dell’Olimpo calcistico europeo. Quella che era una favola è diventata una realtà del calcio italiano e, a quanto pare, non solo. Una macchina da gol dicevamo all’inizio. E pensare che per buona parte della stagione Gasperini ha dovuto fare a meno di Duvan Zapata. Ed ecco che a sopperire all’assenza del bomber principe della squadra sono arrivati i gol di centrocampisti e difensori. Gomez è diventato un regista arretrato e innesca gli esterni come nessuno sa fare. L’Atalanta attacca con tanti uomini, sette solitamente. E difende con altrettanti. No, non sono in quattordici e non siamo ne ‘L’allenatore nel pallone’ con la celebre scena tra Oronzo Canà e Speroni. E’ il modo di giocare di Gasperini, e questo porta a far sembrare tantissimi i giocatori dell’Atalanta, quando in realtà anche loro sono in undici. Stesso discorso per quanto riguarda la corsa. Sembra che corrano di più, ma se andiamo a spulciare alcune statistiche non è affatto così.

Non necessariamente chi corre di più ha anche più punti in classifica, come chi ha più possesso palla non sempre vince. Anzi, queste statistiche sono state sempre più sconfessate negli ultimi anni. E la classifica stilata dalla Lega Serie A sulle 20 squadre del campionato e i chilometri percorsi lo mette in risalto. Nel caso specifico, l’Atalanta di Gasperini è fuori dal podio e si trova anche parecchio in giù. La squadra più pigra è il Torino, quella che corre di più invece è l’Inter. Qui la classifica.

  1. INTER: 112.713 chilometri percorsi
  2. PARMA: 109.834 chilometri percorsi
  3. JUVENTUS: 109.512 chilometri percorsi
  4. LECCE: 109.505 chilometri percorsi
  5. HELLAS VERONA: 109.487 chilometri percorsi
  6. ROMA: 109.173 chilometri percorsi
  7. LAZIO: 109.030 chilometri percorsi
  8. ATALANTA: 108.811 chilometri percorsi
  9. BOLOGNA: 108.751 chilometri percorsi
  10. SPAL: 108.518 chilometri percorsi
  11. SASSUOLO: 108.348 chilometri percorsi
  12. FIORENTINA: 108.197 chilometri percorsi
  13. SAMPDORIA: 107.705 chilometri percorsi
  14. MILAN: 107.413 chilometri percorsi
  15. UDINESE: 107.036 chilometri percorsi
  16. BRESCIA: 106.920 chilometri percorsi
  17. NAPOLI: 106.736 chilometri percorsi
  18. GENOA: 105.894 chilometri percorsi
  19. CAGLIARI: 105.759 chilometri percorsi
  20. TORINO: 103.953 chilometri percorsi

E la classifica dei calciatori che “si impegnano” di più ricalca quella sopra. A guidare il gruppo dei “macina-km” è Marcelo Brozovic, con una media di 12,523 km a partita. Segue Kulusevski, sul podio c’è anche Deiola. Per trovare il primo calciatore atalantino in graduatoria bisogna scorrere addirittura sino al 39° posto occupato da Toloi. Vogliamo chiudere con due citazioni. La prima, di Giorgio Faletti, recita: “L’importante non è quello che trovi alla fine della corsa, ma quello che provi mentre corri”. E anche se chi corre ha sempre un motivo per farlo, per arrivare appunto alla fine e raggiungere l’obiettivo (i tifosi della ‘Dea’ si augurano siano il quarto posto e perché no la Champions), queste classifiche, questi dati dimostrano altro. Dunque, forse ha ragione Zeman. Vedete che alla fine tutto torna. Una delle celebri massime dell’allenatore boemo, infatti, sembra racchiudere alla perfezione il concetto: “Non importa quanto corri, ma dove corri e perché corri”.

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