Ciccio Baiano, lo strano doppio provino col Napoli e il Foggia di Zeman. Gli inizi da barbiere e la nuova vita

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è l'ex attaccante di Foggia e Napoli Ciccio Baiano

CalcioWeb

Se pensiamo al rossonero e agli anni 90 viene subito in mente il Milan di Sacchi. Ma c’era un’altra squadra che spopolava in quel periodo e indossava gli stessi colori del Diavolo, il Foggia di Zeman. Fu in Puglia che nacque Zemanlandia, ovvero quella specie di parco divertimenti in cui tutti riuscivano ad esprimersi al meglio e a regalare spettacolo. La punta di diamante di quella squadra era Francesco Baiano, detto Ciccio.

Baiano è nato a Napoli il 24 febbraio 1968. Il padre era barbiere e da piccolo lavorava nel suo negozio, poi andava a giocare a calcio. I genitori lo vedevano più come un passatempo, poi arrivarono i primi segnali che tutto sarebbe stato diverso. “A 13 anni vado a fare il provino al Napoli e non mi prendono. L’anno successivo, in un torneo tra scuole calcio segno nove gol in tre partite e Abbondanza chiede a mio padre di portarmi a fare un provino. Lui gli spiega che mi avevano scartato l’anno prima perché troppo piccolo fisicamente. Ma la frase di Abbondanza “mica bisogna scaricare navi merci”, mi ha aperto le porte e da lì ho iniziato la trafila fino alla prima squadra”, ha raccontato l’ex attaccante a gianlucadimarzio.com.

Nel 1985/86, a soli 17 anni, Ottavio Bianchi lo fa debuttare prima in Coppa Italia e poi in serie A. Dopo qualche presenza va a fare esperienza ad Empoli dove segna 2 reti in 26 gare. La stagione successiva ripassa da Napoli e gioca in Coppa dei Campioni, al Bernabeu, contro il Real Madrid. A gennaio passa al Parma. Poi all’Empoli e all’Avellino. Il Napoli non crede in lui e lo cede definitivamente al Foggia nel 1990. Con i “Satanelli” diverrà capocannoniere, segnando 22 reti e trascinando i pugliesi in Serie A. Da neopromosso nell’anno 1991-1992 il Foggia sfiora una clamorosa qualificazione in Coppa Uefa, arrivando a fine campionato nono. Baiano segna a San Siro e con Padalino, Petrescu, Shalimov, Kolivanov, Signori e Rambaudi regala spettacolo in quello che verrà ribattezzato Foggia dei miracoli. Passa alla Fiorentina, poi va in Inghilterra al Derby County. Poi torna in Italia e veste le maglie di Ternana, Pistoiese, Sangiovannese (allenata da Sarri) e Sansovino. Per Baiano anche due presenze in Nazionale.

Smessi i panni del giocatore Baiano ha provato senza fortuna la carriera del dirigente, sempre alla Sangiovannese, per poi intraprendere quella di allenatore. Diventa il secondo di Sannino nel 2010 e lo segue a Varese, Siena, Palermo e Chievo Verona. Dal 2014 “si mette in proprio” ma rimedia due esoneri: a Scandicci e Varese. Dalla scorsa estate è il nuovo allenatore della primavera del Pisa, ma non ha dimenticato le squadre in cui ha giocato. Nessuna, infatti ha dichiarato: “Ogni domenica controllo i risultati di tutte, dalla Serie A, alla Lega Pro alla Championship”.

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