Vincenzo Montella, dal guasto in autostrada alle doti da veggente fino alla maglia di Dainelli

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica 'L'uomo del giorno'. Protagonista di oggi è Vincenzo Montella, ex attaccante di Sampdoria e Roma
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Vincenzo Montella, nato a Pomigliano d’Arco (Napoli), il 18 giugno 1974. Si afferma da ragazzo con l’Empoli. Nella città toscana, fra l’altro, incontra Rita, sua futura moglie. Nel 1990-91 l’esordio in C1. Vincenzo si mette subito in luce, ma la frattura del perone e una successiva infezione virale lo fermano per quasi tutta la stagione 1992-93. Ottime le stagioni successive che lo portano al Genoa, in Serie B. Si guadagna, a suon di gol, la chiamata della Sampdoria. Segna 42 reti nelle prime due stagioni in Serie A, poi 12 alla terza in maglia blucerchiata. Ma è con la Roma la sua esperienza più lunga. Otto stagioni e 83 gol, tra cui quello contro il Parma nel 3-1 dello scudetto. Una breve esperienza al Fulham, poi la chiusura con Samp e Roma. Da allenatore ha avuto alterne fortune. Ha guidato Roma, Catania, Fiorentina, Sampdoria, Milan, Siviglia e nuovamente la Fiorentina.

Eziolino Capuano racconta: “Montella aveva 13 anni quando l’ho portato a Empoli in qualità di osservatore. Una volta siamo rimasti fermi sull’Autostrada del Sole, tutta la notte a causa di un guasto all’auto”.

Il portiere Lezzerini, oggi al Venezia, ricorda Montella ai tempi della Fiorentina: “Quando il tecnico era Vincenzo Montella, allenavo i miei riflessi per i rigori, calciava lui: faceva un saltello prima di tirare; rendeva la traiettoria impronosticabile, non ne paravo uno”.

Il suo vice Danilo Russo, in un’intervista a ‘Europacalcio.it’, ha svelato: “Ricordo la vittoria della Supercoppa a Doha col Milan contro la Juventus che sembrava imbattibile, una squadra ricca di campioni dopo un mercato stellare a differenza del nostro, che fu incentrato su prestiti e acquisti di calciatori senza contratto. Vincemmo meritatamente la Coppa: prima dell’inizio della partita, Vincenzo mi diede un biglietto da leggere alla fine della gara e incredibilmente c’era scritto che avremmo vinto ai rigori dopo l’1-1 dei 90 minuti“.

Doti da veggente che si manifestarono anche ai tempi del Siviglia: “Un altro aneddoto riguarda la partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions League col Siviglia contro il Manchester United di Mourinho; mentre tornavamo in campo per il secondo tempo, Vincenzo mi disse: ‘Ma perché ti preoccupi tanto, tra un po’ mettiamo Ben Yedder e vinciamo la partita’, fini 1-2 con doppietta di Ben. Diciamo che qualche volta non ha azzeccato, ma quando dimostra di essere convinto, gran parte delle volte le becca”.

Dario Dainelli, ex difensore, ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ raccontò un aneddoto su Vincenzo Montella: “Mi chiese la maglia nel giorno del mio esordio, gliela diedi, ma non capivo, forse qualche legame con Empoli, poi a distanza di anni alla Fiorentina trovai un fisioterapista che si chiamava Dainelli che mi disse: ‘Io ho la maglia del tuo debutto in A'”.