Lilian Thuram, dal seminario ai problemi al cuore: rinnegò la Juve, ha due figli d’arte

Si rinnova il classico appuntamento con la nostra rubrica "L'uomo del giorno". Protagonista di oggi è Lilian Thuram, ex difensore francese

CalcioWeb

Ruddy Lilian Thuram-Ulien è nato a Pointe-à-Pitre, in Guadalupa, il 1° gennaio 1972. Cresciuto in una roulotte, insieme alla madre e a quattro fratelli, venne abbandonato dal padre quando era ancora piccolo. Nel 1980 la madre di Lilian, Christiane, vola a Parigi per fare le pulizie nelle case dei vip dell’epoca. Lilian è un bambino gracilissimo, tant’é che viene soprannominato “jambes d’allumettes”, gambe di fiammifero. Il suo primo amore fu l’atletica, salvo poi ripensarci all’età di 10 anni quando ruzzolò in un campo di patate tra le risate dei compagni di allenamento. Si dedica allora al calcio e inizia a giocare nella Portugais, squadra chiamata così perché composta per gran parte da lusitani. Le divise? Bianconere, tanto che la squadra veniva chiamata Juventus. Un destino segnato.

A scuola è il primo della classe. E’ un ragazzo maturo per la sua età. Frequenta la chiesa e medita anche l’ingresso in seminario. Un’idea baluginata in testa prima di sapere che i preti non possono sposarsi né avere figli. Abbandona anche questo pensiero. Sarà il calcio il suo futuro. E sì, perché il talento c’è e non passa inosservato. A sedici anni Thuram si trasferisce ai cadetti nazionali del Melun, dove rimane per un anno. Nel 1988, durante un torneo fra squadre giovanili, il Monaco nota quel giovane difensore e gli fa subito firmare il contratto. Il suo maestro sarà Arsene Wenger. Un salto di qualità che però non gli impedisce di rimanere quel ragazzo serio e studioso degli anni precedenti. Si iscrive alla facoltà di Scienze Economiche, nutre interesse per la storia dell’arte, la lettura e la musica (classica e jazz). Inizia ad avere problemi di vista e deve indossare occhialini rotondi, mentre in campo usa le lenti a contatto.

Debutta nel massimo campionato francese il 24 maggio del 1991 contro il Tolone. Gioca 5 stagioni con i monegaschi. Nel 1994 esordisce in Nazionale e si inizia a parlare di lui oltre i confini francesi. La Fiorentina sembra ad un passo dalla sua acquisizione, ma l’affare salta. Si fa avanti il Parma e nel 1996 Lilian firma. Ottime stagioni con gli emiliani, negli anni d’oro dei gialloblu. Thuram va al Mondiale di casa da titolare. In semifinale la Francia è sotto contro la Croazia, ma Thuram segna addirittura una doppietta mandando i transalpini in finale, poi vinta contro il Brasile. Sembra vicino il suo passaggio all’Inter, ma ancora una volta un colpo di scena: sarà la Juventus la sua futura squadra. E’ il 2001 e i bianconeri spendono 70 miliardi. Lascia il Parma dopo cinque anni in cui ha conquistato una Coppa Uefa, una Coppa Italia e una Supercoppa Italiana.

Incontra qualche difficoltà sia ambientale che tattica. Lippi lo vedrebbe bene da terzino destro, grazie alle sue doti di progressione, ma il francese non sembra convinto. Thuram matura, ancora una volta. Diventerà uno splendido terzino a tutta fascia, vincendo 4 scudetti. Dopo lo scandalo Calciopoli è uno dei pezzi pregiati “sacrificati”. Va al Barcellona. Rinnegherà a più riprese l’esperienze in bianconero: “Calciopoli? E’ normale la dura presa di posizione assunta dalla giustizia sportiva nei confronti della Juventus” o “Juventus? Chi? Che cos’è?”.

In blaugrana gioca poco. Due anni dopo, in procinto di accasarsi al Psg, gli viene diagnosticata una patologia cardiaca. Il ricordo del fratello, giocatore di pallacanestro, ucciso da una malformazione lo fa desistere e dice addio al calcio. Oggi è impegnato in prima linea contro il razzismo e in altre campagne. Il figlio Marcus fa l’attaccante nel Borussia Monchengladbach. Sta facendo benissimo. Fisico, forte e possente, difficile da buttare giù. E’ nato a Parma e chissà che il suo futuro non possa essere in Italia. Thuram ha un altro figlio, più giovane. Si tratta di Khephren, nato a Reggio Emilia e inserito recentemente nella lista dei 60 migliori talenti mondiali nati nel 2001 dalla nota rivista britannica The Guardian. E’ un centrocampista dotato di ottima tecnica. Per completare la famiglia Thuram mancherebbe un portiere. Beh, sapete una cosa? C’è il cugino. Yohann Thuram-Ulien è, infatti, il numero 1 del Le Havre.

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