Una decisione più che discutibile e che ha già portato tante reazioni. La Lega Serie A ha comunicato la riduzione della capienza per gli stadi a 5000 spettatori, è il compromesso che è stato raggiunto tra la Lega Serie A e il Governo per evitare la chiusura degli stadi. Un ‘contentino’ che però non accontenta nessuno, soprattutto i tifosi e le società di calcio. “In considerazione della crescita esponenziale dei contagi degli ultimi giorni le Società di Serie A, riunitesi nel pomeriggio in Assemblea, hanno deliberato all’unanimità la riduzione della capienza degli stadi al limite massimo di 5 mila spettatori per tutte le gare delle proprie competizioni a partire dal 15 gennaio fino al 5 di febbraio, data di ritorno in campo dopo la sosta riservata alle nazionali. Si precisa che per questo periodo non verranno destinati biglietti al settore ospiti proprio per evitare il trasferimento dei tifosi da una città all’altra”.
Una decisione presa per “grande senso di responsabilità”, secondo quanto comunicato dalla Lega. Nel frattempo, però, si continua a giocare con la capienza al 50% perché sarebbe stato difficile riorganizzare tutto in così poco tempo. La scelta di limitare la capienza a 5000 spettatori fa acqua da tutte le parti: a San Siro, con la capienza a 5000 spettatori la capienza sarà del 6,5%, mentre al Pier Luigi Penzo del 43%. Che senso ha? Non sarebbe stato meglio garantire la presenza agli stadi in relazione alla capienza degli impianti? Ovviamente garantendo il rispetto delle regole, anche prima e dopo le partite: dal distanziamento all’obbligo delle mascherine. Assistere a partite come Juventus-Udinese, Roma-Cagliari o Milan-Spezia con 5000 spettatori ci sembra fuori luogo. Sarà lo stesso anche per Venezia-Empoli, in uno stadio nettamente più piccolo e con un minor flusso di persone.
Sembra proprio una decisione senza logica, non solo dal punto di vista sportivo ma anche per combattere la pandemia. Una scelta di buon senso sarebbe stata quella di aumentare i controlli allo stadio e far rispettare a tutti le regole per evitare assembramenti. Non saranno sicuramente felici i vaccinati, tranquillizzati nei mesi scorsi dalla possibilità di poter partecipare a qualsiasi evento per i possessori del green pass. Adesso si sono ritrovati nuovamente con tante limitazioni, compresa quella di non poter assistere alle partite, perché in tantissimi non riusciranno a reperire il biglietto della partita. L’ennesima decisione discutibile che rischia di mettere ancora di più in ginocchio il mondo del calcio. Anzi, un vero e proprio autogol: così il calcio si mette in ginocchio da solo.