Due calciatori agli arresti domiciliari: uno è figlio dell’ex Serie A | VIDEO

Due calciatori sono finiti agli arresti domiciliari per presunta violenza sessuale: la ricostruzione dei fatti

Il figlio di Cristiano Lucarelli accusato di violenza sessuale: la risposta dell'ex calciatore
CalcioWeb

Un’altra brutta vicenda fuori dal campo, ma sempre legata al mondo del calcio. Sono stati decisi gli arresti domiciliari per due calciatori del Livorno di 22 e 23 anni, accusati di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa americana a Milano. Il 23enne è Mattia Lucarelli, figlio dell’ex attaccante del Livorno Cristiano Lucarelli. L’altro è Federico Apolloni, compagno di squadra. E’ quanto riporta l’Ansa.

Ecco le ricostruzioni della procura di Milano: la giovane americana al termine di una serata trascorsa in discoteca con amiche nel marzo 2022, aveva accettato un passaggio in auto da cinque giovani che, invece di raccompagnarla a casa, l’hanno condotta in un appartamento. La giovane sarebbe stata costretta a subire violenza sessuale, in particolare dai due ragazzi destinatari del provvedimento di custodia cautelare.

“Emerge invero nitidamente dai video che riprendono la violenza e dagli ulteriori atti di indagine, in particolare le intercettazioni ambientali, l’incapacità degli indagati di comprendere appieno il disvalore delle proprie condotte, e la conseguente possibilità che gli stessi reiterino nei propri comportamenti delittuosi, convinti della propria innocenza”. E’ scritto nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato agli arresti domiciliari Mattia Lucarelli e il suo compagno di squadra Federico Apolloni.

A complicare il quadro indiziario dei due calciatori è stato il racconto di alcuni testimoni e l’analisi delle immagini trovate sui cellulari della vittima e dei presunti autori. Cristiano Lucarelli

La risposta di Cristiano Lucarelli

Attraverso un video pubblicato su Instagram, è arrivata la risposta proprio di Cristiano Lucarelli, ex calciatore. “Se prima ero convinto che mio figlio fosse innocente dopo avere letto gli atti rafforzo ancora più l’idea. Inviterei con i commenti a stare calmi, non c’è ancora una sentenza di primo grado e siamo in indagini preliminari. Si è buttato sul campo del processo mediatico ed era quello che ci spaventava, perché si tratta di un argomento sensibile”.

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