Il martedì di Champions League, quello che ha aperto il primo turno della fase a gironi della competizione europea, ha visto i portieri come grandi protagonisti. In Italia si celebra il gol di Provedel, portiere della Lazio che ha firmato l’incredibile pareggio contro l’Atletico Madrid. Dall’Ucraina arriva invece la storia commovente di un altro portiere, una storia che, come troppo spesso accade da due anni a questa parte, si intreccia con la guerra.
La storia di Dmytro Riznyk
Dmytro Riznyk, portiere dello Shakhtar Donetsk, una delle squadre più blasonate dell’Ucraina, in un territorio tristemente famoso per le vicende geopolitiche che coinvolgono anche la Russia, ha difeso i pali della porta degli ucraini nella sconfitta contro il Porto. E lo ha fatto a 7 giorni dalla morte del fratello. Il ragazzo, Serhii, 34 anni, arruolato nella resistenza ucraina, è morto a causa delle gravi ferite riportate da uno scoppio di una mina.
“Mi fa male sapere che non ci sei più. Eri la mia roccia, ma sarai sempre con me“, ha scritto il portiere classe 1999 in un post commovente sui social. “Noi scendiamo in campo per regalare 90 minuti di emozioni positive al popolo ucraino, ma non è facile giocare in queste situazioni” ha dichiarato invece il direttore sportivo dello Shakhtar, il croato Darijo Srna.