Catania, che grande show alle falde dell’Etna: così Pelligra alimenta i più grandi sogni della città

Catania, in un anno Pelligra ha dominato la serie D e vinto la Coppa Italia di serie C (primo trofeo della storia del club etneo). E adesso farà i playoff per la B con un pubblico da serie A

CalcioWeb

C’è una grande piazza del calcio italiano che scalpita con la stessa furia dell’Etna, il vulcano che le dà energia. Catania sta tornando grande. Sta tornando dove le compete maggiormente stare, in coerenza con la grandezza della città che rappresenta. E’ infatti assurdo pensare che Catania abbia partecipato soltanto 17 volte alla serie A e 34 volte alla serie B, mentre ha disputato 38 stagioni nelle categorie minori tra serie C, serie C1, serie C2 e Dilettanti.

La ripartenza è nata a giugno del 2022, quando il Comune con un apposito bando ha affidato la società a Ross Pelligra, imprenditore australiano di origini siciliane che ha deciso di fare grandi investimenti in Sicilia, la sua terra di origine. In un solo anno, Pelligra ha risvegliato l’entusiasmo della città del Liotru: l’anno scorso ha dominato la serie D trionfando battendo ogni record, con 31 punti di vantaggio sulla seconda in classifica. Dopo aver riportato il calcio a Catania nel professionismo in modo immediato, nel primo anno di C ha vinto la Coppa Italia di serie C, primo trofeo di tutta la storia del Catania Calcio. Mai una squadra di pallone aveva alzato al cielo un trofeo alle falde dell’Etna, e con Pelligra l’ha fatto dopo pochi mesi.

Adesso disputerà anche i playoff che valgono la promozione in serie B: la squadra si è qualificata come testa di serie e quindi accederà al primo turno della fase nazionale, che significa agli Ottavi di Finale che la vedranno impegnata 11 e 14 maggio. E se la promozione non arriverà quest’anno, c’è già tutta l’intenzione di costruire una vera e propria corazzata per vincere il prossimo campionato che si prospetta ultra competitivo per la presenza dell’ambizioso Trapani di Antonini che quest’anno ha dominato la D facendo le trasferte su un jet privato, probabilmente anche del Bari dei De Laurentiis, e di tutte quelle big che non vinceranno il playoff tra Avellino, Benevento, Taranto e Crotone, senza dimenticare piazze come Foggia e Messina già certe di partecipare al prossimo campionato in cui dai Dilettanti sono arrivate anche Altamura, Campobasso e Cavese.

In città è altissima la febbre – ritrovata – per il pallone. Catania ha battuto tutti i record anche come tifoseria. E’ impossibile passeggiare per le vie del centro senza vedere persone vestite con la maglietta rossazzurra, e in pieno centro a pochi metri dal Duomo Pelligra ha voluto un grande Store in cui è possibile trovare gadget e prodotti ufficiali per tutte le età, molto apprezzato da visitatori e turisti.

Il Massimino quest’anno ha battuto ogni record di pubblico per la storia della serie D: ben 13 mila abbonati, oltre 20 mila spettatori in almeno tre occasioni, compresa l’ultima in casa col Benevento sabato pomeriggio, e una media di oltre 17 mila spettatori nelle 17 partite del campionato. Solo Palermo (23 mila) e Sampdoria (22 mila) hanno fatto di più in serie B e persino in serie A ci sono sei piazze (Cagliari, Atalanta, Frosinone, Sassuolo, Monza ed Empoli) che ne hanno fatti di meno. Con questo pubblico, questo entusiasmo travolgente e la solidità della nuova società, è chiaro a tutti che alle falde dell’Etna è soltanto appena iniziata la più bella storia del calcio e dello sport della città jonica, che adesso può davvero sognare in grande senza porsi alcun tipo di limite.

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