Pistoiese, quattro indagati per bancarotta: la Procura chiede il fallimento

La Procura chiede il fallimento della Pistoiese in seguito alle indagini per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni
CalcioWeb

La Procura della Repubblica di Pistoia ha avanzato al Tribunale richiesta di apertura della liquidazione giudiziale per la Us Pistoiese 1921, società di calcio che milita in serie D. La Procura ha predisposto la richiesta del fallimento per la società sportiva in seguito alle indagini per le ipotesi di reato di bancarotta fraudolenta e false fatturazioni. Per questi reati sono indagate quattro persone.

Nella giornata di giovedì 4 aprile i militari del nucleo di polizia economico finanziaria di Pistoia e della sezione di polizia giudiziaria della Guardia di Finanza presso la Procura di Pistoia hanno effettuato una perquisizione presso la sede della Us Pistoiese 1921 ed hanno arrestato Maurizio De Simone, patron di fatto della Us Pistoiese, che è stato trasferito poi nel carcere di Pistoia. Nell’ambito di un’altra indagine sono stati arrestati anche l’ex presidente della Pistoiese Stefan Lehmann, che è finito in carcere, e Omar Vecchione, proprietario della Omav, società che nel 2022 era legata alla Ue Pistoiese con un contratto di fornitura di servizi, che è stato messo ai domiciliari.

Il comunicato della Guardia di Finanza

Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Pistoia, spiega un comunicato diffuso dalla Guardia di Finanza di Pistoia, “hanno consentito di ipotizzare condotte illecite volte a aggravare il dissesto della società calcistica, mediante l’omissione sistematica del pagamento dei debiti tributari e previdenziali e di quelli verso i fornitori e non assumendo iniziative per garantire la continuità aziendale e la copertura delle perdite“. Inoltre, la Procura ipotizza l’emissione di fatture per operazioni inesistenti con riferimento ai rapporti tra una società terza e la Pistoiese, in relazione a prestazioni di servizi presumibilmente non effettuate. Il blitz che ha portato alle perquisizioni alla Pistoiese è partito nell’ambito dell’operazione antifrode compiuta dai finanzieri del comando provinciale della Guardia di Finanza di Venezia e del nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie, con il supporto del servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) e del nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche. L’operazione della Guardia di Finanza di Venezia ha accertato una maxi frode da 600 milioni di euro ai danni della Ue su fondi Pnrr che ha coinvolto 24 persone indagate.