Pro e contro di Antonio Conte al Milan: mercato, “No man” e 11 tipo

I pro e i contro di Antonio Conte al Milan: gli acquisti sul mercato, la mentalità, le 'grane' e la formazione tipo
CalcioWeb

Quattro giornate al termine della stagione e ai tifosi del Milan interessa davvero poco il risultato del campo. Gli occhi sono puntati sul discorso panchina e su chi sarà il prossimo allenatore del Milan per la prossima stagione. Tanti i nomi che stanno circolando intorno alla panchina del Milan, fra di essi quello di Julen Lopetegui sembrava il più caldo, ma la forte protesta dei tifosi sembra aver indotto la società a riflettere e stoppare il suo arrivo.

I tifosi chiedono a gran voce il nome di Antonio Conte, profilo sul quale la dirigenza sembra aver qualche riserva. Analizziamo pro e contro di un possibile arrivo di Antonio Conte al Milan.

I pro di Antonio Conte

Perchè i tifosi vogliono Conte al Milan? Soprattutto per il carattere. L’ex CT della Nazionale ha grande esperienza tanto come calciatore quanto come allenatore, sa farsi rispettare, tira fuori dai calciatori il 120%: con Conte o dai il massimo o non giochi. In secondo luogo, l’attenzione alla fase difensiva è un aspetto prioritario: il Milan ha la 16ª miglior difesa del campionato in trasferta, fanno peggio solo Frosinone, Empoli e Salernitana. Con questi numeri lo Scudetto resta un miraggio e l’attenzione maniacale di Conte al pacchetto arretrato sarebbe fondamentale.

Conte dà, inoltre, la sicurezza di lottare per il titolo. Il concetto ‘allegriano’ di top 4 in Serie A con l’allenatore salentino non esiste. Mentalità, conoscenza della Serie A (rispetto ai tanti nomi stranieri) e blasone impongono di lottare per lo Scudetto senza se e senza ma.

I Contro di Antonio Conte

Cosa induce, dunque, la dirigenza del Milan a pensarci bene prima di andare all-in su Antonio Conte? Tutto ciò che di ‘negativo’ l’allenatore ex Juventus e Inter porta con sè. Conte è un “No man“, l’opposto di uno “Yes man”, contesta le decisioni della società, anche apertamente, mette bocca sul mercato: vuole giocare per vincere e per farlo chiede calciatori utili alla causa con costi più o meno elevati. Il tutto senza cedere i big per fare cassa, in modo da non indebolire la rosa: problema che lo ha già portato alla rottura con l’Inter dopo lo Scudetto.

Un netto cambiamento rispetto a un Milan che, seppur spendendo, ha puntato fin qui su giovani a costi relativamente bassi. Il dubbio più grosso riguarda il modulo: il Milan non gioca con la difesa a 3 dai tempi di Zaccheroni (scudettato per altro) e in rosa mancano pedine fondamentali come un centrale in più e un esterno destro abile nelle due fasi. In questo senso, proviamo a vedere come poter adattare il modulo di Conte alla rosa del Milan.

Il modulo di Antonio Conte: come adattare il 3-5-2 alla rosa del Milan?

Partiamo da un presupposto. Il credo tattico di Antonio Conte si basa sulla difesa a 3 e non per forza su un 3-5-2 che, seppur sia il modulo che ha reso grande la sua Juventus, nel corso del tempo si è adattato a seconda delle esigenze della rosa. Al Tottenham, per esempio, Conte ha usato un 3-4-2-1 con Son e Kulusevski ad agire dietro Kane.

Il Milan attuale ha in Leao e Pulisic due pedine fondamentali che, al netto di eventuali cessioni, dovranno essere collocate nell’11 titolare. Spazio dunque a un 3-4-2-1 che vede: Maignan in porta; terzetto difensivo con Tomori, Thiaw/Kalulu e un centrale di esperienza che possa guidare la difesa e magari anche cavarsela con i piedi in impostazione (Buongiorno); linea di 4 di centrocampo con Theo Hernandez a sinistra, al centro Reijnders/Adli/Bennacer e Loftus Cheek, mentre a destra Calabria (adattabile braccetto di destra) potrebbe lasciare il posto a un esterno di maggior spessore nelle due fasi (Di Lorenzo?); il terzetto d’attacco, come detto, vedrà Leao e Pulisic agire dietro una prima punta fisica ma che sappia anche aiutare la manovra (Zirkzee il giovane, Lukaku l’usato sicuro).

Milan Conte