Lazio, la confessione di Patric: “non avevo voglia di vivere. In campo non vedevo più…”

Patric, difensore della Lazio, si lascia andare a una confessione intima su un brutto periodo attraversato in passato

CalcioWeb

Siamo abituati a pensare ai calciatori come super-uomini con una vita perfetta e zero problemi nella loro quotidianità. Sono sempre di più, invece, gli sportivi che esprimono un disagio legato alla propria salute mentale, alle pressioni del loro lavoro e a ciò che ne deriva. Anche i calciatori sono esseri umani, con le loro fragilità e le loro paure.

Un esempio è la confessione di Patric, difensore della Lazio, che ai microfoni di “Lazio Style TV” ha raccontato di alcuni attacchi di panico avuti in passato e di aver attraversato un brutto momento in passato. “Mi svegliavo senza voglia di vivere. Avevo attacchi di panico frequenti. Molte volte gli altri sorridevano e io facevo finta di niente. Non volevo fare niente, avevo perso il senso della vita. E, l’ultima cosa che volevo fare in quel momento era giocare a calcio“, ha raccontato.

A volte sono stato troppo buono. Erano tutti infortunati e per me non giocare era deludere. Dicevo ‘posso dire di no solo perché sto male’ Eppure non riuscivo veramente. L’errore è stato non riuscire ad alzare la mano quando avevo bisogno d’aiuto“, ha spiegato.

Patric ha poi fornito alcuni esempi concreti: “ricordo una partita con il Bruges, non vedevo il pallone. Non ero lucido. Mi successe anche con il Sassuolo. Stoppavo il pallone e mi limitavo a passarlo al compagno più vicino“. Oggi Patric è più forte e consapevole: “sono quello di ora grazie a quel periodo. Non ho mollato e sono un uomo diverso“.

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