Milan e Inter, le due anime calcistiche di Milano, così diverse dal punto di vista identitario, ma in fondo, mai totalmente. La storia recente lo dimostra, in particolar modo dal punto di vista della gestione societaria. Da Berlusconi e Moratti si è passati a imprenditori asiatici (Mr. Li, Thohir e Zhang) dalle dubbie qualità imprenditoriali, incapaci di ripianare i debiti e che hanno lasciato le due società in mano a fondi di investimento (Elliott / RedBird e Oaktree). In mezzo i danni della pandemia da Covid che sicuramente non ha aiutato la gestione economica dei due club.
Ma come stanno oggi le proprietà di Milan e Inter rispetto alle gestioni ‘familiari’ del passato? Il Sole 24 ore si è occupato di stilare un’analisi sulla parabola finanziaria delle due squadre.
In principio Moratti e Berlusconi
Partiamo dal principio. La ‘gestione familiare’ intrapresa da Moratti e Berlusconi è terminata a distanza di pochi anni, nel secondo decennio degli anni 2000. Nel novembre 2013 l’Inter è passata nelle mani di Erik Thohir per 75 milioni (70% delle quote). In quel momento la posizione finanziaria negativa netta dei nerazzurri era di 128.1 milioni a fronte di debiti lordi per 432.9 milioni, ricavi per 201 milioni e un risultato del periodo negativo per 79.8 milioni.
Quattro anni dopo Milan è passato a Yonghong Li. La valutazione complessiva del club è stata di 740 milioni di euro, comprensiva di una situazione debitoria stimata in 220 milioni. La posizione finanziaria del Milan era in negativo, a fine giugno 2017, per 269.4 milioni a fronte di debiti per 480 milioni, mentre nel conto economico semestrale i ricavi ammontavano a 102.8 milioni con un risultato d’esercizio negativo per 32.6 milioni.
Interessante notare che per Silvio Berlusconi, l’incasso complessivo di 30 anni di gestione del Milan è stato di 500 milioni a fronte di investimenti che, secondo alcune stime, avrebbero raggiunto il miliardo. Moratti ha invece avrebbe incassato circa 130 milioni a fronte di 1.2 miliardi di investimenti.
I debiti dell’Inter: da Thohir a Oaktree
Il 27 maggio 2014, l’Inter Media sottoscrive con Goldman Sachs International e UniCredit un finanziamento complessivo di 230 milioni come linea di credito per rifinanziare i debiti esistenti e il circolante. Thohir scarica sulla stessa Inter i debiti di gestione, dando vita a uno strumento, il bond, che negli anni successivi non è stato mai rimborsato crescendo di valore.
Due finanziamenti: quello Suning-Zhang nel 2017 con una nuova obbligazione da 300 milioni (scadenza fine 2022) e quello del 2022 (sempre Suning). Quest’ultimo ha rifinanziato il bond con l’emissione di una nuova obbligazione da 415 milioni (scadenza febbraio 2027). Tutto ciò ha portato a un’impennata del debito e alla cresciuta degli oneri finanziari per circa 35 milioni annui.
A 10 anni dall’uscita della famiglia Moratti, nel giugno 2023, i debiti lordi dell’Inter ammontano a 807 milioni a fronte di una posizione finanziaria netta negativa per 462.7 milioni. Allo stesso tempo, l’importante lavoro sul brand ha permesso di aumentare i ricavi fino al raddoppio (425 milioni di euro). Il risultato d’esercizio si attesta a -85.3 milioni, influenzato dai 35 milioni di euro di oneri che il club paga sull’obbligazione Thohir. Le proiezioni dell’anno in corso vedono la squadra vicina al pareggio.
La situazione del Milan: la mossa di Elliott
Diversa la situazione del Milan con il fondo Elliott che non scarica sul Milan i debiti di acquisto del club. Il passaggio di proprietà da Mr. Li al fondo americano è stata la chiave di volta. Il magnate cinese si fece prestare i soldi dallo stesso Elliott sia per rilevare le quote (202 milioni) che per gestire il club (due bond da 129 milioni sottoscritti da Elliott). Grazie a questo, dopo l’escussione del pegno, Elliott ha convertito in equity tutti i suoi crediti verso il club, azzerando i debiti.
Da quel momento, il fondo Singer ha apportato risorse fresche nella società: nel 2018-2019 un aumento di capitale di 265.4 milioni di cui 129.5 milioni a servizio del rimborso dei due bond; nelle due stagioni successive due ricapitalizzazioni di 145 e 129.5 milioni. In totale: 410 milioni di euro che salgono a 415 se consideriamo un altro assegno da 5 milioni datato 2022-2023.
Secondo le analisi de “Il Sole 24 Ore”, il fondo Elliott tra apporti di capitale (415 milioni) e il prestito concesso a Mr. Li (202 milioni più 23 milioni di interessi) si è esposto per 640 milioni. Se consideriamo i due bond finanziati a Li per 128 milioni e il debito netto pari a 50 milioni, rispetto alla vendita per 1.2 miliardi fatta nel 2022 a RedBird, Elliott ha un guadagno netto di 380 milioni.
Va sottolineato come il giudizio sull’investimento finale potrà essere dato solo quanto il fondo della famiglia Singer rientrerà dei 600 milioni prestati a RedBird per l’acquisto del Milan… da se stesso. Il guadagno complessivo potrebbe ulteriormente aumentare considerando gli interessi che stanno maturando.
Grazie al lavoro di Elliott, il Milan ha azzerato i debiti ed è tornato in equilibrio perfetto. Nel giugno 2023 i club evidenziava una posizione finanziaria netta positiva di 10.8 milioni, debiti lordi per 250 milioni, un patrimonio netto consolidato positivo per 131 milioni. I ricavi sono raddoppiati rispetto all’era Berlusconi (404.5 milioni) con un risultato del periodo positivo per 6 milioni di euro.
Quasi 4 miliardi: chi ci ha guadagnato?
I tre passaggi di proprietà nerazzurri hanno immesso nel sistema Inter (società e soggetti che si sono avvicendati nel libro soci) 1.7 miliardi di euro. Solo Thohir ha chiuso il dossier in utile. Il manager asiatico ha messo nell’Inter 75 milioni e ne ha incassati 92, ha prestato 107 milioni e con gli interessi ne ha guadagnati 131, ha comprato le quote del 30% di Moratti per 60 milioni e le ha rivendute a Lion Rock per 150 milioni circa. In tutto ha messo speso 242 milioni nell’Inter e ne ha ricevuti 272 da Suning: +130 milioni di utile.
Per quanto riguarda il Milan, dal 2017 ad oggi, sono state immesse risorse per 2.1 miliardi. Il fondo Elliott è l’unico investitore in utile nel post Berlusconi per ‘almeno’ 380 milioni. In totale, fra le due proprietà di Milan e Inter sono stati immessi circa 3.8 miliardi di euro.