Continua il programma alle Olimpiadi di Parigi 2024 e un argomento caldo è sempre quello delle acque inquinate della Senna. Nonostante gli sforzi fatti dall’amministrazione francese e dal Comitato olimpico per rendere balneabile la Senna e permettere le gare in acque aperte, “i rischi sanitari legati all’inquinamento non possono essere completamente eliminati”, con i conseguenti “pericoli per la salute degli atleti”. Lo spiega all’Adnkronos Salute Alessandro Miani, presidente della Società italiana di medicina ambientale (Sima), in merito alle gare di triathlon che prevedono un tuffo nel fiume e che erano state rinviate a causa dei livelli di inquinamento sopra la soglia ammessa, dovuti alle piogge.
Ma quali sono i rischi per gli atleti che si tuffano? “Innanzitutto la presenza in acqua di batteri fecali, come per esempio l’Escherichia coli, che può dare infezioni gastrointestinali con sintomi come diarrea e vomito. Ci possono essere, poi, infezioni della pelle e degli occhi per via del contatto con acqua contaminata. Questo può portare a eruzioni cutanee, infezioni oculari”, illustra l’esperto.
Altro rischio importante “è la leptospirosi, malattia causata da batteri presenti nell’urina degli animali, ratti e topi in primis. I sintomi includono febbre alta, mal di testa e dolori muscolari”. Ultimo pericolo, “ma non meno importante, sono le esposizioni agli inquinanti chimici, quindi la presenza eventuale di metalli pesanti, pesticidi o altre sostanze: può avere effetti sulla salute però a lungo termine, non immediati”. Mentre “i rischi microbiologici danno effetti immediati”.
“La sicurezza zero non esiste con tanti cofattori implicati in un’acqua libera come un fiume”, sottolinea Miani che evidenzia come a bagnarsi in quelle acque “sono degli atleti che comunque si preparano per tanti anni e devono centrare il loro obiettivo in pochi giorni. Per loro una semplice gastroenterite o due linee di febbre possono significare essere messi fuori gioco in quei pochi giorni in cui si giocano la carriera o il rinnovo con gli sponsor. Si mette a rischio anche il loro futuro economico, nonché professionale”.