Il paradosso del Catania: Pulvirenti “salva” il club dalla Serie D

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Catania in Lega Pro con 12 punti di penalizzazione, pena meno severa rispetto a Teramo e Savona, il tutto grazie a Pulvirenti…

Antonino Pulvirenti ‘salva’ il Catania. Il Teramo sprofonda in serie D insieme al Savona. Il club etneo è stato retrocesso in Lega Pro con 12 punti di penalizzazione dal Tribunale nazionale della Figc, ma senza la collaborazione con la procura federale del patron ‘pentito’ avrebbe fatto la stessa fine delle due società al centro dell’inchiesta Dirty Soccer della procura di Catanzaro. La sentenza di primo grado, soprattutto per quanto riguarda il processo sportivo nato dall’inchiesta di Catania sul calcioscommesse, accoglie nella sostanza l’impianto accusatorio di Stefano Palazzi. Per la prima volta gli organi giudicanti del mondo del calcio adottano uno strumento, quello della collaborazione (articolo 24 del codice di giustizia sportiva), cui ormai da diverso tempo si fa ricorso nella giustizia ordinaria, soprattutto nei processi per mafia. Del resto, nelle motivazioni alle sentenze del presidente del tribunale federale Sergio Artico si fa riferimento a “comportamenti e modalità tipiche della criminalità organizzata, di quel ‘mondo di mezzo’ che mai avrebbe dovuto penetrare e contaminare l’ambiente dello sport”.

LaPresse
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Solo sull’entità della sanzione da infliggere al Catania le opinioni dei giudici e della procura divergono (Palazzi aveva chiesto Lega Pro e -5). Pur riconoscendo la configurabilità dell’articolo 24, infatti, il tribunale federale sottolinea che “i fatti restano di estrema gravità, destando un forte allarme sociale”. “Derubricare il disegno criminoso in esame, perfettamente programmato e realizzato per incidere stabilmente sugli esiti dei campionati di calcio a un gesto ‘di un Presidente disperato’ equivarrebbe a concepire anche solo al livello patologico, un doppio sistema, lecito e illecito, dove quello illecito garantirebbe di più e meglio risultati sportivi ed economici”, scrive ancora Artico. Le rivelazioni fatte da Pulvirenti sulle cinque delle sei partite incriminate del Catania nello scorso campionato di serie B consentono anche all’ormai ex presidente del club etneo di evitare la radiazione e di cavarsela, si fa per dire, con un’inibizione di 5 anni e una maxi-multa di 300mila euro, il doppio di quella comminata al Catania. Quattro anni e 50mila euro all’ex ad Pablo Cosentino, a cui il tribunale attribuisce un “ruolo marginale e subalterno” rispetto a quello di Pulvirenti.

Mano dura invece nei confronti di Teramo e Savona che quindi, oltre alla combine nell’ultimo match della scorsa stagione che ha consentito agli abruzzesi di ottenere la promozione in serie B, pagano i silenzi dei rispettivi presidenti Luciano Campitelli e Aldo Dellepiane. Entrambi hanno sempre negato i fatti ed entrambi sono stati puniti con quattro anni di inibizione e 100mila euro di multa. Le due società, retrocesse in D ma senza penalizzazioni (Palazzi aveva chiesto -20 e -10 anche per sottolinearne la mancata collaborazione) hanno già annunciato ricorso in appello. E lo stesso ha fatto il Catania. Intanto, per effetto delle sentenze, Virtus Entella e Ascoli possono festeggiare la promozione nel campionato di serie B (al posto di Catania e Teramo). Vigor Lamezia e Torres tirano un sospiro di sollievo, nonostante la partenza ad handicap in Lega Pro (-5 al Vigor Lamezia, -2 al Torres) e salvo un eventuale ricorso in appello di Palazzi per il riconoscimento della responsabilità diretta delle due società. Un punto di penalizzazione al Barletta, che essendo fallito ripartirà comunque dall’Eccellenza. Escluso dai campionati il Brindisi, il cui destino (Eccellenza o Promozione) sarà deciso dal consiglio federale convocato all’Expo di Milano per il 31 agosto. Entro quella data dovranno essere completati anche i processi di secondo grado per poter procedere ai ripescaggi. L’appello, considerati i tempi concessi alle parti per ricorsi, ritiro degli atti e controdeduzioni, si dovrebbe quindi tenere il 28 e il 29 agosto.

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