Donadoni a tutto tondo: dal grande Milan all’esperienza di Parma, sino al prossimo futuro

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Roberto Donadoni ha parlato della sua singolare esperienza al Parma, ed ha anche confermato che il suo futuro è in quel di Bologna

Roberto Donadoni continua a ripetere che restera’ al Bologna, ma resta uno dei possibili allenatori della Nazionale. Il tempo passato alla guida dell’Italia e’ sempre attraente e intrigante: “L’esperienza da ct la rifarei perche’ mi e’ piaciuto molto quel tipo di responsabilita’. E’ stato bello, anche se sei un po’ abbandonato a te stesso”. Cosi’ parla del suo passato alla guida della Nazionale in un’intervista esclusiva al bimestrale Undici – il calcio e’ cultura, in edicola da giovedi’ 14 aprile. Un numero che propone anche uno speciale su Pep Guardiola e un reportage sul calcio a Molenbeek, il quartiere del jihad. Tornando a Donadoni, l’allenatore bergamasco si confessa, facendo il punto di una doppia carriera – da allenatore e da calciatore – che lo ha portato a costruire un bagaglio enorme di esperienze. Dai tempi del Milan e del Donadoni calciatore: “Dentro i cancelli di Milanello sì, eravamo un gruppo, fuori non ci si frequentava molto. Pero’ eravamo motivati. Molto motivati. Con alcuni, tipo Tassotti, ci sentiamo ancora oggi”. Oggi che fa l’allenatore, Donadoni ha capito bene come creare un gruppo: “Si crea da solo con le capacita’ dei singoli. Bisogna saper stare insieme, con i difetti e i pregi: e’ quella la chiave. Il rapporto con i giocatori non deve essere vissuto da agente segreto. Conoscersi fuori credo abbia dei vantaggi ma se lo fai da guardiano non va bene”.

LaPresse
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Donadoni ha aggiunto sull’essere un allenatore: “Non lo considero un mestiere. E’ piu’ una passione legata a quello che ho sempre fatto, ne e’ la continuazione. E’ stata mia moglie a suggerirmi di fare il corso”. Sul perche’ non ha ancora allenato il Milan glissa: “Queste domande non me le faccio. Le faro’ se dovesse capitare, a chi di dovere”. Chiudendo con la questione Parma Donadoni dichiara come, nei momenti di crisi: “Ho visto tanta generosita’ di persone incredibili, appassionate. Purtroppo ho visto anche il contrario. Il calcio e’ lo specchio di questa societa’. Sono rimasto molto deluso pensando alla fatica di chi stava dietro le quinte. Ci siamo sentiti traditi”. A Bologna ha trovato una nuova casa: “Una citta’ bella, con della gente che mi ha accolto in maniera cordiale e positiva, e questo e’ un motivo di maggiore responsabilita’. C’e’ tanta passione. Stiamo lavorando bene, ma dobbiamo continuare a farlo”. (ITALPRESS).

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