Nazionale, Conte e quell’insulsa accusa di servilismo verso la Juventus

CalcioWeb

La convocazione di Sturaro ha risvegliato i teorici del complotto: Conte servo della Juve, ma dove?

Le scelte di Antonio Conte per i prossimi Europei in programma in Francia sono state rese note. Mancava solo l’ufficialità, visto che la lista dei 23 definitivi circolava già da qualche ora. La sorpresa più grande è la presenza di Stefano Sturaro tra i centrocampisti. Fino a ieri il calciatore della Juventus era assente da tutti gli elenchi che solitamente si fanno alla viglia delle convocazioni finali: la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori lo vedeva già sulla via del ritorno per Torino. Oggi, invece, è arrivata la notizia della certa chiamata di Sturaro. La sua presenza non convince granché i più per un motivo molto semplice: quest’anno Allegri lo ha utilizzato poco, anche a causa di vari infortuni che ne hanno minato la continuità. Inoltre, le volte in cui Sturaro è sceso sul campo da gioco ha viaggiato a corrente alternata, facendo vedere cose buone ed altre meno eclatanti. Da qui la disapprovazione diffusa per la sua chiamata. In molti hanno  tirato in ballo, a tal proposito, un presunto servilismo di Conte nei confronti della Juventus.

Ci si rende bene conto di cosa si sta parlando? Se si vuole commentare negativamente l’inclusione di Sturaro nel listone dei 23 su basi tecniche e/o tattiche è chiaro come ogni pensiero sia lecito. Purché non si tiri in ballo, peraltro, Jorginho, che di mestiere fa il regista, al contrario dell’ex Genoa che è una mezzala: di concorrenza tra i due non si può praticamente dire. Ma parlare di un Conte lacché del suo ex club, con cui si è lasciato in modo non proprio gentile, suona proprio come un ossimoro. La recentissima vicenda legata alla convocazione di Bonucci per la prima parte del ritiro (la Juve non lo ha lasciato andare nonostante la squalifica per la finale di Coppa Italia), lascia intendere quante fredde siano le strade che collegano l’attuale Ct e la società bianconera.

Insomma, la cultura del sospetto, di cui tanto siamo amanti nel nostro Belpaese, si è riproposta anche quest’anno, alla vigilia dell’Euro 2016 che, per motivazioni legate alla cifra tecnica, non si prospetta facile per gli azzurri. Il gusto per la polemica è innato nel popolo italiano e non è un caso che i più grandi successi della nazionale dell’era moderna siano arrivati in un periodo storico assai movimentato per il calcio nostrano. Sarebbe però bello, un giorno, provare ad essere costruttivi e non vedere il marcio anche dove non c’è. Perché se davvero si pensa che Conte abbia fatto determinate scelte per puro ossequio nei confronti della Juventus, vuol dire che non vale quasi neppure la pena parlarne. Chiudiamo con una domanda ai teorici del complotto: se davvero il tecnico pugliese ha risposto a dei diktat provenienti da Corso Galileo Ferraris o se ha comunque dato ascolto al proprio animo juventino, per quale motivo Ogbonna è stato preferito a Rugani?

Condividi