Squalifica Strootman: la Roma presenta ricorso, c’è un precedente confortante

CalcioWeb

La Roma, dopo  la squalifica di due giornate inflitta a Kevin Strootman per simulazione, ha deciso di fare ricorso d’urgenza

A proposito della squalifica di due giornate inflitta dal Giudice Sportivo a Kevin Strootman, per una simulazione dopo lo strattonamento di Cataldi, si sono direttamente esposti il presidente Pallotta ed il direttore generale Baldissoni, il quale ha polemicamente dichiarato:

“Facciamo giurisprudenza, da anni i confini della giustizia sportiva sono ampliati sulla pelle della Roma. È inquietante: stiamo per affrontare Milan e Juventus, seconda e prima in classifica, e guarda caso subiamo una squalifica inconcepibile. Non lo accettiamo”.

Il Giudice ha deciso per la squalifica seguendo l’articolo 35 “l’evidente simulazione che determina la espulsione diretta del calciatore avversario”, l’infrazione del quale ha portato all’utilizzo l’articolo 19, comma 4, lettera A del codice che cita:

 “ai calciatori responsabili delle infrazioni, commesse in occasione o durante la gara, è inflitta, salva l’applicazione di circostanze attenuanti o aggravanti, come sanzione minima la squalifica per due giornate in caso di condotta gravemente antisportiva”.

I giallorossi sperano di poter contare sul precedente accaduto a Zalayeta dopo un Napoli-Juventus nel 2007, come ha detto l’avvocato Grassani:

“Mi ricorda il reclamo che feci per Zalayeta, fermato 2 turni dopo un Napoli-Juve del 2007 per aver simulato un fallo da rigore di Legrottaglie.
In appello la squalifica fu tolta perché Legrottaglie aveva poggiato la mano sulla spalla di Zalayeta, il contatto c’era e la simulazione non era evidente. La norma sulla simulazione non prevede che il giudice possa sindacare sull’intensità del contatto“.

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