Il 5 maggio 2002 secondo Moratti: “La colpa non è stata di Gresko ma dei giocatori chiave e vi spiego perchè”

CalcioWeb

Il 5 maggio 2002 rimane una data che i tifosi dell’Inter difficilmente dimenticheranno. I nerazzurri infatti in quel pomeriggio di Primavera persero uno scudetto per il 4-2 subito contro una Lazio che non aveva più niente da chiedere al campionato. L’ex presidente del club nerazzurro, Massimo Moratti, intervistato da Stefano Olivari, direttore di ‘Indiscreto’, alla presentazione del libro ‘Aspettando Moratti-Vent’anni di Inter e giornalismo’ di Claudio De Carli, è tornato su quello che è stato uno dei pomeriggi più neri della storia dell’Inter:

“Non racchiudo in quella data tutti i mali del calcio e dell’Inter, come in molti fanno. Sono circolate tante versioni e tanti retroscena, ma posso dire con certezza che quella Lazio-Inter è stata persa durante la settimana che l’ha preceduta“.

“Troppa sicurezza da parte dei giocatori più importanti, – ha attaccato l’ex presidente nerazzurro – troppa fiducia nell’arrendevolezza della Lazio, con all’opposto un Cuper che si macerava con i suoi presentimenti negativi. ‘Perdo anche questa volta – mi diceva – perdo anche questa volta’. Non che lo dicesse ai giocatori, ovviamente, però l’atteggiamento e la faccia erano quelli. Da una parte rilassatezza, dall’altra tensione. Servivano invece equilibrio e concentrazione“.

“Mi ricordo che intervenni,  – ha tenuto a precisare Moratti – ma purtroppo si era ormai creato un clima sbagliato. Di certo mi dà molto fastidio quando si ricordano gli errori di Gresko, perché quella partita fu persa dai giocatori chiave, quelli che devono trascinare gli altri“.

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