Attentato a Londra, il pugile Stecca: “ucciso il poliziotto davanti a me”, ecco le FOTO shock dell’accaduto

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ATTENTATO A LONDRA – Nel pomeriggio è tornata la paura per un nuovo attentato terroristico. A finire sotto attacco, questa volta, è stata Londra e in particolare il Parlamento di Westminster. Un uomo a bordo di un Suv si è scagliato sulla folla sul Westminster’s Bridge prima di schiantarsi contro le cancellate del Parlamento e tentare l’ingresso a piedi.

L’attentatore ha ucciso un poliziotto con un coltello e il pugile Maurizio Stecca ha svelato dettagli shock: “Stavamo uscendo dal Parlamento quando abbiamo sentito delle urla: non erano di gioia ma di paura. D’istinto abbiamo guardato verso il cancello e allora abbiamo visto tutto”.

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“Eravamo in visita con la delegazione inglese – ha raccontato il due volte campione del mondo – Mentre uscivamo abbiamo sentito le grida della gente che aveva visto l’automobile lanciarsi sui passanti al ponte di Westminster. Ci hanno obbligato a guardare verso il cancello di ingresso. E’ stato allora che ho visto un uomo armato con due grandi coltelli aggredire la guardia all’ingresso e colpirla ripetutamente, finché il poliziotto non è caduto a terra.

Il poliziotto non era armato, si è difeso solo con le braccia. Poi quando la guardia era esanime a terra, l’attentatore si è alzato e ha ripreso la sua corsa verso l’edificio. Proprio verso di noi. Allora un uomo con un abito elegante è uscito da una porta laterale e, a circa 10 metri di distanza, ha esploso tre colpi, e l’ha ucciso. L’attentatore ha cercato di alzarsi in piedi, forse non si era reso conto di quanti colpi avesse ricevuto. Ma è ricaduto a terra quasi subito, morto”.

ATTENTATO A LONDRA –  Le delegazioni pugilistiche italiana e inglese, sono rimasti a lungo bloccati dentro Westminster insieme ad altre 300 persone: “Ogni tanto ci spostavano in altre sale. Hanno portato fuori subito solamente i bambini. Ci è sembrata la scena di un film. Ma era tutto vero, lo abbiamo capito immediatamente perché la gente fuori gridava terrorizzata. Se fossimo usciti anche solo un paio di minuti dopo averle sentite ci saremmo incrociati al cancello proprio con l’attentatore. Stiamo tutti bene, comunque”.

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