Italia: grande carenza di difensori

CalcioWeb

Non diciamo da Francia 98, ma già dall’Europeo 2000 Nesta e Cannavaro erano i migliori difensori al mondo, forse ai loro livelli si esprimevano solo Lilian Thuram e Laurent Blanc. Cannavaro aveva già 27 anni, mentre Nesta soltanto 24. Calciatori di questo calibro, la nazionale attuale, nel reparto arretrato non li possiede. Chiellini, Barzagli, Bonucci, Ranocchia, Astori, Acerbo non sono di certo brocchi, ma non si avvicinano neanche minimamente al livello dei due sopra citati. È inutile ricordare la forza della difesa del mondiale 1982, perché già Nesta e Cannavaro si toglierebbero il cappello. Da cosa dipende questa carenza in ruolo fondamentale come la difesa? Una spiegazione potrebbe essere rappresentata dalla mancanza di coraggio dei grandi club, che non si fidano dei giovani italiani o dei prodotti del vivaio, come fece la Lazio con Nesta. Le grandi preferiscono andare su calciatori stranieri o di esperienza, piuttosto che cercare in casa loro. Questo è un discorso che non riguarda solo la difesa: l’Inter, ad esempio, nel suo vivaio aveva Bonucci, Andreolli e Santon, ma sono stati tutti ceduti. Lo stesso Longo, poteva tranquillamente essere il famoso vice Milito, al posto di Livaja ed invece non si è persa l’occasione di mandarlo in prestito all’estero, al contrario di ciò che si è fatto in passato con meteore come Castaignos o Arnautovic, quando l’attacco interista era molto più corposo di quello attuale. Senza contare che i nerazzurri hanno clamorosamente ceduto anche Balotelli e Destro, vale a dire il probabile attacco titolare della nazionale italiana. Insomma, la stessa filosofia del Barcellona. Totti e Del Piero già da giovanissimi erano fuoriclasse assoluti ed erano titolari in nazionale ed in squadre come Roma e Juventus e si parla ancora di loro; adesso i nostri fantasisti sono Diamanti (30 anni e carriera modesta) e Giovinco (da anni nel giro, ma solo adesso preso in considerazione). Dietro di loro, per fortuna, ci sono un sacco di talenti come Insigne, che Prandelli ha avuto il grande merito di premiare, e come gli altri under 21, che stanno facendo bene e che si spera possano essere tutelati dalla federazione e dai loro club di appartenenza. Tornando sul tema principale, ovvero quello relativo ai difensori, a parte la Juve, nessuno ha quindi la volontà  di inserirli già da giovani. Il Milan dispone di De Sciglio ed Acerbi, che ha già dimostrato il suo valore a Reggio Calabria e a Verona. Si spera che possano trovare spazio. Prandelli, per fortuna, non è il tipo di C.t. che si limita a convocare solo chi milita in grandi società. Juve, Inter, Milan, Napoli e Roma dovrebbero farsi delle domande e riflettere un po’ se in nazionale ci va Peluso, che gioca nell’Atalanta, Astori, che è al Cagliari da una vita, piuttosto che Ogbonna, convocato all’Europeo, addirittura dopo una stagione di serie B.

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